Pubblicato il 18 Giugno 2025
- Nessuna ferita sul corpo del 16enne M. O., per questo ora si indaga anche per “morte come conseguenza di altro reato”.
Una certezza gli inquirenti la hanno. M. O., 16 anni – assicura il medico legale dopo l’autopsia – è morto annegato. Questo intorno alle quattro del mattino, tra venerdì e sabato. A rinvenire il corpo senza vita del giovane sono stati alcuni pescatori che – introno alle sette del mattino – l’hanno visto galleggiare proprio a pochi metri dalla riva. A due passi dalla spiaggia della Diga, proprio nella zona del parcheggio del vecchio stadio Sant’Elia. L’autopsia – eseguita dal medico legale Roberto Demontis – è durata diverse ore. Lo specialista ha confermato l’assenza di ferite e quindi nulla fa penare ad una possibile azione violenta. Ora saranno gli esami tossicologici e istologici a dare qualche risposta in più agli abili investigatori della Squadra Mobile, coordinati dal dirigente Davide Carboni.
Le indagini
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, M. O. avrebbe raggiunto la spiaggia a due passi dal vecchio stadio Sant’Elia intorno alla mezzanotte. Era stata organizzata una festa – tramite un invito pubblicato sui social – alla quale avrebbero partecipato circa 150 giovani, molti minorenni. Sicuramente durante la serata è circolato tanto alcol. Ma la paura degli investigatori è che durante la festa alcuni giovani abbiano anche fatto uso di altro. Il ricordo dei giovani interrogati in questura a Cagliari, infatti, non è molto lucido. Tantissimi “non so” e “non ricordo” che hanno fatto rizzare le antenne agli inquirenti. Così come nessuno si è chiesto che fine avesse fatto M. dopo l’ennesimo tuffo in acqua. Per questo la Procura ha allargato le indagini – sempre verso ignoti – con la pesante accusa di “morte come conseguenza di altro reato”.

