Pubblicato il 19 Agosto 2025
La seconda morte dopo la “Fiesta Latina”
C’è una nuova vittima del botulino in Sardegna. Si tratta di Valeria Sollai, 62 anni, ricoverata da settimane nel reparto di rianimazione del Policlinico Universitario di Monserrato. La donna si era sentita male a luglio dopo aver partecipato alla “Fiesta Latina” di Monserrato, dove aveva consumato cibo messicano contaminato. Nello stesso evento aveva perso la vita, lo scorso 8 agosto, anche Roberta Pitzalis, 38 anni, prima vittima accertata.
Il calvario e il decesso
Sollai, cuoca presso la scuola Monumento ai Caduti, aveva lottato a lungo contro le gravissime conseguenze dell’intossicazione. Nonostante le cure, le sue condizioni si sono aggravate progressivamente fino al decesso, avvenuto alle prime ore di questa mattina.
L’indagine della Procura
La Procura della Repubblica aveva già aperto un fascicolo, iscrivendo nel registro degli indagati per omicidio colposo, lesioni colpose e commercio di prodotti nocivi il rappresentante legale dell’associazione organizzatrice dell’evento, Christian Gustavo Vincenti, argentino residente a Torino e difeso dall’avvocato Maurizio Mereu.
Secondo le indagini, la tossina potrebbe essere stata originata da una scorretta conservazione delle buste di guacamole, acquistate in un supermercato del Cagliaritano, e servite durante la festa.
Le vittime e gli altri ricoveri
Entrambe le vittime avrebbero consumato la stessa salsa nello stesso chiosco. L’autopsia su Roberta Pitzalis ha confermato la morte per intossicazione da botulino, aggravata da una polmonite emorragica legata all’intubazione necessaria durante il ricovero.
Al Policlinico di Monserrato rimane ricoverata una ragazza di 14 anni, mentre dall’ospedale Brotzu di Cagliari sono già stati dimessi quattro pazienti. Un bambino di 11 anni, trasferito al Gemelli di Roma, è in lento miglioramento, anche se la ripresa si preannuncia lunga, come hanno riferito i medici della terapia intensiva pediatrica.
L’allarme botulino anche in Calabria
Il caso sardo non è isolato. Nelle scorse settimane, infatti, l’allarme botulino è scattato anche in Calabria, dove due persone sono decedute e circa 17 sono state ricoverate tra Napoli e Cosenza dopo aver consumato un panino con salsiccia e friarielli acquistato presso un food truck ambulante a Diamante. I prodotti contaminati sono stati richiamati dal mercato.

