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Morte di Satnam, si profila una battaglia legale tra il fratello e la moglie per il risarcimento

Pubblicato il 8 Novembre 2024

Si preannuncia una battaglia legale in merito ai risarcimenti per la morte di Satnam Singh, il bracciante indiano deceduto a causa di un incidente sul lavoro presso un’azienda agricola di Latina. Di recente, è giunto in Italia il fratello di Satnam, Amritpal Singh, il quale ha sollevato dubbi riguardo la destinazione dei fondi raccolti per la morte del fratello, affermando che il denaro è stato interamente consegnato a Soni, la moglie di Satnam, senza coinvolgere il resto della famiglia.

La posizione della Cgil

Come raccontato dai colleghi di Latina oggi, sulla questione è intervenuto il segretario provinciale della Cgil, Giuseppe Massafra, il quale ha dichiarato: “La Cgil ha sempre operato con la massima trasparenza e ha già trasferito ai familiari del bracciante 10.000 euro dei fondi raccolti. Inoltre, ci impegniamo affinché i fondi rimanenti vengano destinati a supportare la famiglia Singh e ad alimentare future iniziative per la tutela delle vittime dello sfruttamento lavorativo.” La Cgil ha anche evidenziato l’importanza di perseguire la giustizia sociale senza strumentalizzare la vicenda e ha invitato tutti i soggetti coinvolti a seguire lo stesso principio di solidarietà e correttezza.

La risposta di Soni tramite l’avvocato Lauretti

Anche Soni, la convivente di Satnam, ha voluto far sentire la propria voce attraverso il suo avvocato, Giovanni Lauretti. Sempre ai colleghi di Latina Oggi l’avvocato ha detto: “La mia assistita, Sig.ra Soni Soni, si è sentita profondamente turbata dalle dichiarazioni del fratello di Satnam, rilasciate agli organi di informazione, e intende precisare che non rivendica nulla che appartenga alla famiglia di Satnam. Il suo unico scopo è tutelare i diritti che le spettano secondo l’ordinamento giuridico italiano, essendo stata convivente more uxorio di Satnam.

Soni e Satnam hanno vissuto insieme per tre anni in Italia, condividendo ogni aspetto della loro vita personale e lavorativa, inviando regolarmente sostegno alle loro famiglie di origine e pianificando insieme il loro futuro. La tragedia ha interrotto bruscamente i loro sogni e ha lasciato Soni completamente sola in un paese straniero, senza lavoro e senza conoscere la lingua italiana. Molte persone da tutta Italia hanno compreso il suo dolore e le hanno fornito aiuti materiali ed economici, indipendentemente dai fondi destinati agli eredi di Satnam.

Anche le donazioni raccolte dalle amministrazioni comunali e dalle rappresentanze sindacali sono state indirizzate direttamente a Soni da chi ha voluto supportare specificamente la convivente del defunto. La Sig.ra Soni ribadisce che il suo unico intento è tutelare i propri diritti e si riserva di intraprendere azioni legali contro chiunque voglia screditare il suo nome con accuse infondate e senza alcun riscontro concreto.”