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violenza sessuale

La 22enne si è presentata al pronnto soccorso dicendo di essere stata violentata.

Ancora violenza sulle donne: schiaffi alla compagna incinta; la ragazza, di 25 anni, finisce in ospedale. La denuncia dopo mesi di abusi a Supino

Una giovane donna di Supino ha denunciato il suo ex compagno per atti persecutori. Per l’uomo, un 34enne albanese, disposto il divieto di avvicinamento e l’uso del braccialetto elettronico

Pubblicato il 12 Aprile 2025

Denuncia l’ex compagno violento: scatta il divieto di avvicinamento a Supino

Ha trovato il coraggio di denunciare dopo anni di violenze, e grazie alla sua determinazione la giustizia ha fatto il primo passo. Protagonista una giovane donna di 25 anni residente a Supino, che ha messo fine a un incubo durato troppo a lungo. Il suo ex compagno, un 34enne albanese domiciliato a Ferentino, è ora destinatario di un’ordinanza cautelare di divieto di avvicinamento, emessa dal Gip di Frosinone su richiesta della Procura.

Anni di vessazioni, controlli ossessivi e maltrattamenti

La denuncia presentata a marzo ha portato i Carabinieri a indagare su una lunga serie di abusi fisici e psicologici. Secondo quanto ricostruito, l’uomo avrebbe sminuito la compagna, controllato il suo telefono, e colpita con schiaffi in più occasioni. Un episodio particolarmente grave si è verificato durante una gravidanza, quando, dopo un’aggressione, la donna è caduta a terra ed è stata ricoverata per cinque giorni all’ospedale Spaziani di Frosinone a causa del rischio di aborto.

Stalking e minacce dopo la fine della relazione

La situazione è peggiorata ulteriormente dopo la separazione avvenuta a novembre 2024. Da quel momento, il 34enne ha iniziato una serie di comportamenti persecutori, tentando di contattare ripetutamente la donna, minacciandola di presentarsi sotto casa o al lavoro, e continuando a molestarla anche alla presenza della figlia minore.

Il giudice impone il braccialetto elettronico

In seguito all’istruttoria, il giudice ha ritenuto necessario non solo vietare all’uomo di avvicinarsi alla vittima, ma anche applicare il braccialetto elettronico, misura che consente un controllo continuo sulla distanza tra l’indagato e la persona offesa. Un provvedimento che conferma la gravità dei fatti contestati e l’esigenza di tutelare concretamente la sicurezza della donna.

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