Pubblicato il 30 Dicembre 2025
L’attacco durante il voto finale sulla manovra
Nel corso delle dichiarazioni di voto alla Camera dei deputati, Elly Schlein ha rivolto un duro affondo al governo in occasione dell’approvazione definitiva della legge di Bilancio. Secondo la segretaria del Partito democratico, si tratta di una manovra costruita su promesse non mantenute, che non risponde alle reali esigenze del Paese.
Schlein ha ricordato come l’esecutivo avesse annunciato l’abolizione della riforma Fornero e delle accise, ma nei fatti l’età pensionabile è stata aumentata, Opzione Donna cancellata e le accise rialzate. Dopo tre anni di governo, ha sottolineato, “non vi crede più nessuno”.
Caro vita e sanità al centro delle preoccupazioni
La leader dem ha insistito sul fatto che le priorità degli italiani sono il costo della vita e le liste d’attesa nella sanità pubblica. Non si tratta, ha precisato, di una posizione del Pd, ma di quanto emerge dalle più recenti rilevazioni statistiche. Questioni che toccano direttamente la dignità quotidiana delle persone: potersi nutrire e curare.
Irpef e disuguaglianze: “Avvantaggiati soprattutto i redditi alti”
Uno dei passaggi più critici dell’intervento ha riguardato il taglio dell’Irpef. Schlein ha evidenziato come la misura finisca per favorire maggiormente i contribuenti più ricchi, citando dati Istat secondo cui l’85% dei benefici va alle famiglie più abbienti della fascia interessata.
“Si mettono circa 30 euro in più all’anno a chi guadagna 30.000 euro, ma ben 440 euro a chi arriva a 199.000 euro”, ha spiegato. Una scelta che, secondo la segretaria Pd, si traduce in tagli indiretti alla sanità pubblica, incapace così di garantire almeno gli stessi servizi dell’anno precedente.
Scuola, università e welfare sotto pressione
Per Schlein, aiutare di più i più ricchi significa anche ridurre gli investimenti in scuola e università pubbliche, favorendo invece l’ingresso dei privati. Allo stesso modo, ha denunciato il taglio di 100 milioni all’assegno di inclusione, interpretato come un segnale di scarsa attenzione verso chi vive in condizioni di povertà.
“Per voi la povertà è una colpa individuale, per noi è un grave problema sociale”, ha ribadito, aggiungendo che la manovra interviene negativamente anche sul settore dei trasporti.
“Una manovra di austerità che aumenta le diseguaglianze”
Secondo la leader dem, questa legge di Bilancio rappresenta “la carne viva delle diseguaglianze” cresciute nel Paese. Una manovra che non affronta le priorità dei cittadini è, a suo giudizio, sbagliata nella direzione e nell’impianto, oltre a configurarsi apertamente come una manovra di austerità.
Schlein ha inoltre ricordato come le previsioni indichino crescita zero, con l’Italia relegata tra gli ultimi posti in Europa, nonostante il contributo del Pnrr, inizialmente osteggiato dalla destra.
Bollette, industria e dazi: le critiche finali
Nel suo intervento conclusivo, la segretaria del Pd ha accusato il governo di non intervenire sul caro bollette, tra i più alti in Europa, e di non avere una vera politica industriale, mentre la produzione industriale è in calo da quasi tre anni e migliaia di lavoratori, come quelli dell’ex Ilva, restano a rischio.
Infine, Schlein ha puntato il dito contro il silenzio dell’esecutivo sui dazi annunciati da Trump, che secondo Confindustria potrebbero mettere a rischio 20 miliardi di export e circa 100.000 posti di lavoro. Anche il piano da 24 miliardi promesso per fronteggiare l’emergenza, ha concluso, “è scomparso nel nulla”.

