Pubblicato il 17 Agosto 2025
Una giornata di protesta senza precedenti
Dalle prime ore di questa mattina, 17 agosto, decine di migliaia di manifestanti hanno invaso le strade di Tel Aviv per lo sciopero generale nazionale, organizzato dal Forum delle famiglie degli ostaggi. L’obiettivo: chiedere la fine della guerra a Gaza e il ritorno dei prigionieri israeliani nelle mani di Hamas.
Gli organizzatori prevedono fino a un milione di partecipanti nella Piazza degli Ostaggi, cuore della mobilitazione, con oltre 400 iniziative in tutto il Paese. Le proteste hanno bloccato autostrade e incroci principali, con falò e pneumatici bruciati. La polizia ha già effettuato almeno 32 arresti.
Il duro appello delle famiglie
Il Forum ha lanciato un messaggio diretto al premier Benjamin Netanyahu: “Da 22 mesi i nostri cari sono prigionieri a Gaza. Basta inganni: riportateli a casa con un accordo e fermate la guerra”.
Le famiglie ricordano che gli ostaggi sono stati rapiti “sotto la responsabilità del governo” e che la decisione di liberarli è oggi l’unica che l’opinione pubblica chiede.
La replica di Netanyahu
Il primo ministro ha risposto accusando i manifestanti di “rafforzare Hamas” e di “ritardare il rilascio degli ostaggi”. Netanyahu ha ribadito che Israele non rinuncerà al controllo della sicurezza su Gaza e che una condizione imprescindibile resta il disarmo totale di Hamas.
Herzog incontra le famiglie
Il presidente israeliano Isaac Herzog si è recato in piazza per mostrare il proprio sostegno.
“L’intero popolo vuole la loro liberazione. Non li dimentichiamo e stiamo facendo tutto il possibile per riportarli a casa”, ha dichiarato, invitando la comunità internazionale a fare pressione su Hamas.
Le accuse della destra radicale
Altri esponenti del governo hanno attaccato duramente i manifestanti.
- Il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich ha definito la protesta “una campagna che fa il gioco di Hamas”.
- Il ministro della Sicurezza Itamar Ben Gvir ha accusato i dimostranti di “indebolire Israele e ritardare il ritorno degli ostaggi”.
- La ministra dei Trasporti Miri Regev ha parlato di una minoranza che vuole “trasformare la solidarietà in un’arma politica”.
Un programma fitto di eventi
La giornata di protesta è stata battezzata “Una giornata per salvare vite”.
- Mostre fotografiche, interventi dei familiari e manifestazioni di massa caratterizzano l’intera mobilitazione.
- L’evento culminerà con una grande manifestazione prevista per le 20 davanti al quartier generale militare di Kirya, a Tel Aviv.
Raid israeliani su Gaza: decine di vittime
Parallelamente alle proteste, continua l’offensiva militare.
- Un raid ha colpito l’ospedale Al Ahli di Gaza City, provocando almeno 7 morti.
- Altri attacchi hanno ucciso civili in tende di sfollati vicino a Khan Yunis.
- Secondo fonti locali, il bilancio della giornata è di 29 palestinesi uccisi nella Striscia.
Il ministero della Salute di Gaza denuncia inoltre un numero crescente di vittime per fame, con almeno 11 morti nelle ultime 24 ore. Fonte: Ansa

