Pubblicato il 23 Ottobre 2025
Un mese senza notizie di Andrea Gentili
È da quasi un mese che non si hanno più notizie di Andrea Gentili, l’uomo di 83 anni scomparso il 26 settembre scorso a Calcata, in provincia di Viterbo, dopo un pranzo in famiglia in un ristorante del borgo. Da quel momento le sue tracce si sono perse, e nonostante gli sforzi dei soccorritori e dei familiari, nessuna pista ha portato a un risultato concreto.
La moglie, Sandra Oqueli, ha deciso di rivolgersi direttamente alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, scrivendole una lettera accorata per chiedere sostegno nelle ricerche del marito.
L’appello disperato di Sandra Oqueli
“Imploro il suo aiuto per ritrovare mio marito, Andrea Gentili, scomparso a Calcata lo scorso 26 settembre”.
Con queste parole, Sandra Oqueli apre la sua lettera indirizzata alla premier. Nelle righe successive, la donna racconta il dolore e la stanchezza di una famiglia che non smette di cercare: “So bene quanto lei sia impegnata, ma non posso fare altro che bussare a ogni porta. Ogni minuto è prezioso per trovare Andrea vivo. Siamo infinitamente grati per l’aiuto delle forze dell’ordine, dei volontari, della Protezione Civile, della Croce Rossa, dell’associazione Penelope e di tutti i cittadini di Calcata che ci stanno sostenendo”.
Il messaggio si conclude con parole di profonda riconoscenza e rispetto nei confronti della presidente Meloni e di tutti coloro che si stanno impegnando nelle ricerche.
Le ricerche nella Valle del Treja
Intanto, le operazioni di ricerca non si sono mai fermate. Nei giorni scorsi, carabinieri, vigili del fuoco e unità cinofile, insieme ai volontari della Protezione Civile e dell’associazione Penelope Lazio Odv, hanno battuto palmo a palmo la zona boschiva della Valle del Treja, tra Calcata e Castel Sant’Elia.
Nonostante gli sforzi, i cani non hanno individuato tracce utili, e anche le segnalazioni di un possibile spostamento verso Roma non hanno trovato conferme.
Oggi, la famiglia di Andrea Gentili continua a sperare, sostenuta da una comunità che non si arrende e da decine di volontari impegnati quotidianamente sul territorio del Viterbese. Ogni giorno che passa rende la speranza più fragile, ma non meno viva.

