Pubblicato il 13 Agosto 2025
Centinaia di istituti in reggenza dal 1° settembre
Dal 1° settembre 2025 numerose scuole italiane inizieranno l’anno senza un preside titolare. Gli istituti saranno affidati in “reggenza”, ossia gestiti temporaneamente da un dirigente proveniente da un’altra sede.
A denunciare la situazione è Dirigentiscuola, associazione sindacale con 1.500 iscritti su circa 7.500 dirigenti scolastici titolari, che ha inviato una lettera aperta al ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.
L’associazione definisce “emblematico” il caso della Liguria, dove su 17 sedi vacanti solo 6 saranno assegnate a dirigenti titolari. Nella lettera, il sindacato ricorda l’impegno assunto dal ministro: “Una scuola, un dirigente. Basta reggenze”.
La replica del Ministero
Il Ministero sottolinea che negli ultimi due anni scolastici (2024/25 e 2025/26) le reggenze si sono ridotte grazie a quasi 900 immissioni in ruolo, sia da concorso riservato (2024/25) sia da concorso ordinario (2025/26).
Secondo i dati ministeriali, la reggenza oggi è utilizzata soprattutto per assenze temporanee dovute a aspettativa, mandato sindacale, incarico amministrativo o altri distacchi.
Per l’anno scolastico 2025/26, su 7.389 scuole statali, le reggenze saranno tra le 300 e le 400, in attesa della chiusura delle operazioni da parte degli Uffici Scolastici Regionali.
Le proposte del sindacato
Il sindacato dei dirigenti scolastici rilancia due interventi concreti:
- Ripristinare l’incarico di presidenza, previsto da norme specifiche e sperimentato in passato con buoni risultati.
- Assegnare provvisoriamente le sedi libere nel Sud ai dirigenti fuori regione, così da liberare posti da destinare agli idonei con incarico temporaneo.
Secondo Dirigentiscuola, queste misure restituirebbero dignità e giustizia agli “esiliati” – costretti a lavorare lontano da casa – e darebbero a molti vincitori di concorso la possibilità di iniziare subito la carriera dirigenziale.

