Pubblicato il 26 Febbraio 2025
A Treviglio la maggioranza di centrodestra ha bocciato la mozione con la quale il Pd aveva chiesto la possibilità per donne in gravidanza o neogenitori di partecipare al Consiglio comunale da remoto. È poi scoppiata una furiosa polemica non solo per la bocciatura della mozione, ma per le motivazioni esposte dalla consigliera FdI Silvia Colombo.
Le parole della consigli di FdI
La consigliera, nel suo discorso in cui spiegava il perché della bocciatura della mozione, ha detto che nella vita succedono cose belle, come la gravidanza, o cose brutte come la malattia. “Allora forse bisogna riguardare le proprie priorità, a quel punto bisogna dimettersi” – ha detto la Colombo, invitando di fatto le donne incinte o malate a dimettersi dal loro ruolo di consigliera comunale.
La reazione allibita di Matilde Tura
Matilde Tura, capogruppo dem, ha pubblicato il video sui social esprimendo grande rammarico e stupore per le parole della Colombo, ricordando poi che il compito della politica è rimuovere gli ostacoli che le donne lavoratrici si trovano davanti in tutti i settori. Si è detta profondamente dispiaciuta che questa opportunità sia stata negata alle donne, soprattutto da partiti che “fanno del tema natalità e famiglia estesa e massiccia propaganda elettorale”.
Le proteste della sinistra
Le frasi della Colombo hanno avuto una vasta eco, suscitando una reazione molto forte da parte della sinistra. Pierfrancesco Majorino, capogruppo Pd della Regione Lombardia, ha chiamato in causa Giorgia Meloni, dicendosi curioso di conoscere il suo parere sulla bocciatura dei membri del suo partito della proposta di partecipare da remoto per donne con gravidanze a rischio e neogenitori.
“È imbarazzante, non ci volevo credere” – ha detto in modo caustico Davide Casati, consigliere regionale Pd e capo delegazione in commissione Welfare. Casati ha definito “medievale e retrogrado” il punto di vista di FdI, ritenendo più che giusto che una donna incinta o neomamma possa svolgere il suo lavoro da remoto.
Ha poi invitato la consigliera di FdI a chiedere scusa, dicendosi convinto che non si sia trattata di una frase improvvisata, dal momento che il discorso è stato preparato e poi letto. “Mi auguro anche che la amministrazione di Treviglio corregga il tiro, magari in una prossima seduta. Sarebbe un buon esempio per tutti” – ha concluso.

