Pubblicato il 25 Luglio 2025
Il presidente del Senato chiede più impegno per accelerare l’approvazione dei provvedimenti
Fine dei fine settimana lunghi per i senatori. Il presidente del Senato Ignazio La Russa ha inviato una lettera ai presidenti delle Commissioni parlamentari, invitando esplicitamente a intensificare i lavori ed evitare ulteriori ritardi nell’approvazione dei provvedimenti, anche in vista della pausa estiva del Parlamento.
La lettera di richiamo
Nella missiva inviata martedì 22 luglio, pubblicata dal Fatto Quotidiano, La Russa sollecita le Commissioni a riunirsi anche nei giorni meno utilizzati, ovvero lunedì e venerdì, suggerendo di sfruttarli per audizioni e fasi istruttorie, così da lasciare spazio a votazioni il martedì mattina e il giovedì pomeriggio.
“Si sono registrati ritardi nell’esame in Assemblea”, scrive La Russa, attribuendo parte delle responsabilità anche al rallentamento dei lavori nelle Commissioni, oltre che ai frequenti ritardi dei ministeri nel fornire i pareri necessari sugli emendamenti e sui testi normativi.
L’opposizione critica l’iniziativa
Le parole del presidente del Senato hanno provocato una reazione critica da parte delle opposizioni. In particolare, durante una riunione della commissione Affari costituzionali, l’intervento è stato giudicato controproducente e insufficiente.
Dario Parrini (PD) ha commentato duramente: “Basta umiliare il Parlamento con approvazioni accelerate dei decreti-legge. La proposta di La Russa non è una soluzione, serve invece una riforma strutturale con il voto a data certa sui disegni di legge”.
Dafne Musolino (Italia Viva) ha ricordato che spesso i ritardi sono imputabili allo stesso governo, mentre Paolo Tosato (Lega) ha suggerito l’introduzione dello smart working per facilitare la partecipazione alle sedute da remoto.
Il dibattito sulla produttività parlamentare si infiamma dunque a ridosso delle vacanze estive, in un periodo in cui il calendario legislativo si fa sempre più fitto e le tensioni politiche si sommano alla necessità di rispettare le scadenze istituzionali.

