Pubblicato il 23 Ottobre 2023
Con notevole anticipo rispetto alle abitudini della Lega, sono stati assegnati i diritti televisivi della Serie A per il quinquennio 2024-2029.
Con 17 voti a favore dei broadcaster (Napoli astenuto al momento del voto, Salernitana e Cagliari contrari) continueremo a vedere il campionato su Dazn, che si assicura i diritti di tutte e dieci le partite, e su Sky che continuerà a trasmettere in co-esclusiva tre partite (con maggiori big match rispetto al bando attuale).
700 milioni l’offerta di Dazn e 200 quella di Sky. I 900 milioni di base fissa sono però migliorabili grazie al meccanismo del revenue sharing garantito da Dazn: in pratica oltre la soglia dei 750 milioni di fatturato, il 50% del ricavato eccedente verrà diviso fra la ott e la Lega. Nella peggiore delle ipotesi sarebbero 60 i milioni che entrerebbero nelle casse dei club. Inoltre saranno le tv a coprire i 40 milioni di costi tecnici necessari per la produzione delle partite.
“C’erano squadre che avrebbero preferito l’opzione del canale ma il quadro internazionale in questo momento è complicato”, ha spiegato il presidente Lorenzo Casini.
Di certo fra i più strenui sostenitori del canale c’era Aurelio De Laurentiis che ha fatto irruzione durante la conferenza stampa dell’ad De Siervo dichiarando: “Non voglio essere polemico, ma nella vita bisogna scegliere se essere prenditori o imprenditori. Il calcio non ha bisogno di essere supportato da altri ma solo da se stesso. Il tifoso è il bene assoluto di un club di calcio, ecco perché il mio rapporto con il tifoso deve essere diretto, non mediato da Sky o Dazn. Questa è una sconfitta per il calcio italiano che con questa offerta morirà”. Non usa giri di parole il presidente del Napoli che va all’attacco. “Dazn secondo me non è competente e non fa bene al calcio italiano come del resto Sky. Da un lato c’è un broadcaster che vende il calcio con informazione, film, intrattenimento e serie tv, dall’altro un altro che lo propone insieme ad altri sport. Così non ci renderemo mai conto del valore del calcio italiano. È una cosa stupida aver fatto un accordo per cinque anni. Inoltre non è che Sky e Dazn facciano chissà quali investimenti. Non c’è paragone fra le riprese delle nostre partite con quelle della Premier”.
De Siervo precisa che “lo standard delle riprese è elevatissimo, casomai il problema sono gli stadi. È stato il bando più difficile di sempre, ora però saremo in grado grazie alla legge sulla pirateria di bloccare i siti illegali. Ricordiamo che grazie al revenue sharing con Dazn, possiamo superare di gran lunga la cifra attuale da 927,5 arrivando fino al miliardo”. Urbano Cairo applaude l’esito della discussione. “Sono contento anche se il valore finale non è quello che ci aspettavamo. Siamo da anni con Sky e Dazn e proseguiamo nel segno della continuità. Il canale era un progetto affascinante ma per certi versi rischioso. La scorsa settimana in assemblea h spiegato quanti e quali tv commerciali hanno subito perdite in questi anni. Io ho preso La7 e l’ho risanata. Ma per quanto ci riguarda, da presidenti di club calcistici, già abbiamo rischi legati alla nostra attività e dobbiamo aggiungere altri rischi di impresa”. Il presidente del Torino risponde a De Laurentiis. “Aurelio va ascoltato, dice sempre qualcosa che ha un che di visionario. Lo stimo ma stavolta non sono d’accordo con lui. Un giorno mi ringrazierà, dico parafrasando Ricci a proposito della Meloni”.

