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“Si può fare sesso con un adulto?”, la domanda choc di una bambina che ha incastrato il padre di un’amichetta

Pubblicato il 6 Luglio 2024

Solo pochi giorni fa un uomo 63enne è stato condannato con l’accusa di aver abusato della figlia da quando aveva 6 anni. Purtroppo di storie del genere se ne sentono sempre di più e un’altra raccapricciante vicenda viene da Ravenna, dove una strana domanda di una bambina ha fatto trasalire la madre che, scavando, ha scoperto la terribile verità.

Le strane domande della bambina

“Cosa vuol dire sesso?” – questa è la domanda sconvolgente e sconcertante che una bambina ha rivolto alla madre che, comprensibilmente preoccupata, ha chiesto alla figlia perché avesse fatto quella domanda. Durante il discorso la bambina ha chiesto poi se fosse possibile “fare sesso con un adulto”, fino a rivelare di essere stata molestata e abusata dal padre di un’amichetta quando aveva 7 anni.

Dopo le rivelazioni della bambina è stato arrestato un ultra-cinquantenne di Ravenna in esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Corrado Schiaretti su richiesta della pm Lucrezia Ciriello.

Gli abusi

I presunti abusi si sarebbe consumati tra il 2022 e il 2023 e, secondo quanto trapelato finora, nei dispositivi sequestrati dalla polizia sarebbero state trovate immagini compromettenti di natura pedopornografica scaricate sul web. Tra l’altro sarebbero stati trovati anche altri scatti intimi di un’altra amichetta della figlia. Come riferito dai quotidiani locali, la misura di custodia cautelare è scattata lunedì 1° luglio ed è stata messa in opera da parte della Squadra Mobile, che aveva effettuato già tutti gli accertamenti collocando i fatti tra il 2022 e il 2023.

L’accusato, difeso dall’avvocato Serafino Tabanelli, ha respinto ogni accusa durante l’interrogatorio di garanzia e il suo legale ha già fatto sapere che si rivolgerà al Tribunale della Libertà di Bologna. La denuncia risale al giugno del 2023, dopo che la madre della bambina si era rivolta al suo pediatra. Il gip, nella sua ordinanza cautelare, ha parlato di comportamento predatorio da parte dell’imputato che lo avrebbe messo in atto ogni volta che ne aveva la possibilità.