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Sicilia, pacemaker senza fili impiantato a una bambina: un intervento rarissimo al mondo

Pubblicato il 29 Dicembre 2025

A Taormina un caso unico: meno di dieci interventi simili a livello globale

In Sicilia è stato raggiunto un traguardo medico straordinario: una bambina di 10 anni affetta da cardiopatia congenita ha ricevuto un pacemaker senza fili, una procedura eseguita in meno di dieci casi in tutto il mondo. L’intervento è avvenuto presso il Centro Cardiologico Pediatrico del Mediterraneo “Bambino Gesù” di Taormina, grazie all’équipe guidata dal dottor Paolo Guccione, primario della Cardiologia.

L’operazione, realizzata in collaborazione con la Cardiologia dell’Ospedale di Ragusa, rappresenta un risultato di eccellenza della sanità siciliana e ha cambiato radicalmente la qualità di vita della piccola paziente.

Il medico: “Il giorno dopo era già a casa, correva e giocava”

Secondo il dottor Guccione, il valore di questo successo sta soprattutto nel benessere immediato della bambina: “L’indomani dell’intervento è tornata a casa, stava bene, correva e giocava”.

La tecnologia leadless (senza fili) consente infatti un recupero molto rapido e riduce l’impatto fisico e psicologico, un aspetto fondamentale quando si tratta di pazienti in età pediatrica.

Una tecnologia conosciuta, ma quasi mai usata nei bambini

Il pacemaker senza fili è già utilizzato in cardiologia, ma la sua applicazione nei bambini è estremamente rara. Secondo gli studi disponibili, fino al 2023 erano stati registrati solo otto casi nel mondo. Nel 2025 si è aggiunto un intervento a Firenze su una bambina di 11 anni, e ora anche la Sicilia entra a far parte di questo primato medico, con una paziente di 10 anni e peso inferiore ai 30 chili.

All’operazione hanno preso parte Rosario Foti, Antonio Parlavecchio e Carlo Cardi, con la collaborazione di Antonino Nicosia, direttore della Cardiologia dell’Ospedale di Ragusa, e degli anestesisti Enrico Iannace e Marco Cutini.
“Senza questo lavoro di squadra non sarebbe stato possibile”, sottolinea Guccione.

Perché il pacemaker senza fili è così importante

Questo tipo di dispositivo evita incisioni sul torace e l’inserimento di cavi all’interno del cuore, elementi che nelle procedure tradizionali possono creare problemi, soprattutto nei bambini con cardiopatie congenite.

“L’assenza di cicatrici ha un impatto psicologico molto positivo su una bambina di 10 anni”, spiega il primario. Inoltre, la procedura migliora la funzionalità della valvola tricuspide, contribuendo a una vita quotidiana più normale e attiva.

Come funziona il pacemaker leadless

Il dispositivo, lungo circa 25 millimetri e con un peso inferiore a 2 grammi, viene inserito attraverso una vena del collo e fissato direttamente nell’apice del ventricolo destro.
Regola il battito cardiaco senza elettrocateteri e senza attraversare la valvola tricuspide, riducendo così i rischi associati ai pacemaker tradizionali.

Nella tecnica classica, invece, un cavo attraversa la valvola tricuspide e viene collegato a un generatore posizionato sotto la clavicola, richiedendo incisioni e creando potenziali complicazioni nel tempo.

Un risultato che nasce dalla collaborazione

Nel caso di questa bambina, la presenza di una disfunzione importante della valvola tricuspide rendeva la procedura tradizionale poco adatta. Da qui la scelta di applicare una metodologia già usata negli adulti, ma innovativa in ambito pediatrico.

“Le sinergie che si creano in Sicilia sono straordinarie”, conclude Guccione. “E possono portarci a risultati ancora più importanti, soprattutto quando si tratta di bambini così piccoli”.

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