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Sigfrido Ranucci annuncia querela: ecco contro chi

Sigfrido Ranucci

Sigfrido Ranucci denuncia pressioni politiche contro Report e chiede l’intervento del Garante europeo

Pubblicato il 23 Ottobre 2025

“Solidarietà ipocrita” e accuse di uso politico dell’Authority

Sigfrido Ranucci, storico conduttore della trasmissione d’inchiesta Report, ha denunciato un presunto tentativo di colpire il programma attraverso un uso politico del Garante per la privacy. Durante una conferenza stampa al Parlamento europeo di Strasburgo, organizzata dall’eurodeputato Sandro Ruotolo (Pd), il giornalista ha parlato di una situazione «gravissima per la libertà di informazione».

«In questi giorni sto ricevendo solidarietà bipartisan, ma si tratta di una solidarietà ipocrita — ha dichiarato Ranucci — perché da una parte mi si esprime vicinanza, dall’altra qualcuno arma il Garante per colpire Report e dare un segnale a chi fa informazione libera».

Secondo il conduttore, l’authority italiana agirebbe su input politici, motivo per cui ha chiesto che il Garante europeo verifichi l’operato di quello italiano, che «sembra muoversi come un’emanazione del governo».

Ranucci ha poi ringraziato l’Unione europea per l’impegno nel promuovere l’European Media Freedom Act, una norma che — ha detto — «potrà contribuire a liberare la Rai e i media dai condizionamenti politici».

La replica del Garante: “Operiamo in modo indipendente e trasparente”

In risposta alle dichiarazioni di Ranucci, il Garante per la Privacy ha diffuso una nota ufficiale, definendo le accuse «gravissime».
L’Authority ha ribadito la totale indipendenza e trasparenza del proprio operato, sottolineando che le proprie azioni sono «sempre finalizzate alla difesa della legalità». Inoltre, ha precisato di riservarsi ogni iniziativa necessaria a propria tutela.

Il precedente attentato davanti alla casa del giornalista

Le dichiarazioni di Ranucci arrivano a pochi giorni dall’attentato esplosivo avvenuto la sera del 16 ottobre davanti alla sua abitazione di Campo Ascolano, vicino Roma.
Un ordigno di circa un chilo di polvere pirica, collocato tra due vasi con la miccia accesa, ha provocato un forte boato e danneggiato le auto del giornalista e di sua figlia.

Le indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia, procedono con l’ipotesi di danneggiamento aggravato da metodo mafioso. Gli investigatori non escludono che chi ha piazzato l’esplosivo si trovasse nei pressi dell’abitazione al momento dell’attacco.
A seguito dell’episodio, la scorta di Ranucci è stata rafforzata.

“Campagna diffamatoria contro la libertà di stampa”

Durante il suo intervento a Strasburgo, Ranucci ha citato anche un articolo apparso su «un giornale del gruppo Angelucci», definendolo «l’ennesima prova di una campagna diffamatoria contro chi difende la libertà di stampa in Italia».

Il giornalista ha concluso con un messaggio chiaro: «Report continuerà a lavorare con lo stesso impegno di sempre. L’informazione libera non deve piegarsi né alla paura né alle pressioni politiche».

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