Pubblicato il 7 Novembre 2025
La precisazione del conduttore di Report dopo le polemiche sul caso Meloni-Ghiglia
“Non c’è nessun materiale intercettato abusivamente, né trafugato, né frutto di illecito: il dialogo tra Ghiglia e Meloni è stato consegnato dallo stesso Ghiglia all’ufficio, ed è lui ad averlo reso disponibile e attribuito a Meloni quelle dichiarazioni.”
Con queste parole, Sigfrido Ranucci ha risposto all’ANSA dopo le polemiche legate alla clip anticipata da Report sul dialogo tra Giorgia Meloni e Gabriele Ghiglia, componente dell’Autorità garante per la Privacy, riguardante l’avvertimento formale al governo Draghi del 2021 sull’uso del Green Pass durante la pandemia.
Ranucci ha respinto con fermezza le accuse di aver utilizzato materiale ottenuto illegalmente, ribadendo la trasparenza e correttezza giornalistica del lavoro della redazione di Report.
Ranucci: “Il vero problema è l’imparzialità del Garante”
Il giornalista ha anche risposto alle critiche del deputato Giovanni Donzelli (FdI), che aveva parlato di “attacco alla democrazia”.
“Non c’è nessun pericolo per la democrazia – ha replicato Ranucci – se non quello rappresentato dal funzionamento dell’ufficio del Garante, che ancora una volta dimostra di non essere né imparziale né autonomo dalla politica, come invece la legge prevede.”
Nella puntata di domenica su Rai 3, ha anticipato il conduttore, verranno svelati “i costi reali dell’ufficio del Garante, le decisioni politicamente influenzate, il mancato sanzionamento di Meta per 40 milioni di euro” e presunti conflitti di interesse interni.
“Se c’è una preoccupazione per la democrazia – ha concluso – è proprio quella legata al funzionamento del Garante, non certo al nostro lavoro di inchiesta.”
Federica Corsini contro Ranucci: “Ha usato la mia voce senza rispetto”
A gettare nuova benzina sul fuoco è arrivata anche la lettera aperta di Federica Corsini, moglie del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, che ha accusato Ranucci di aver violato la sua privacy nella puntata di Report andata in onda l’8 dicembre 2024.
“Sono allibita dall’ostinazione con cui Ranucci sostiene che fosse ‘fondamentale’ mandare in onda la mia voce. Non c’era alcun interesse pubblico nel diffondere il mio dolore”, ha scritto Corsini, ricordando che il conduttore è indagato per interferenze illecite nella vita privata e che il Garante della Privacy ha già sanzionato la Rai con 150mila euro.
Secondo Corsini, Ranucci avrebbe utilizzato la trasmissione per difendere se stesso, essendo coinvolto direttamente nell’indagine del Garante:
“Ha usato i mezzi della Rai in un evidente conflitto di interessi, cercando di legittimare la diffusione di un audio ottenuto illegalmente.”
“È stato un atto di violenza contro di me”
La giornalista ha poi denunciato l’impatto umano e professionale della vicenda:
“Report ha commesso un atto di violenza nei miei confronti, avrebbe dovuto riconoscerlo. Non si può giustificare la violazione della dignità e della privacy in nome dell’informazione pubblica.”
Corsini ha concluso ribadendo la sua fiducia nelle istituzioni:
“Non mi interessa la cifra della sanzione, mi interessa il principio. Continuerò a difendere la mia dignità e i miei diritti nelle sedi competenti, nel rispetto della legge e della deontologia professionale.”

