Pubblicato il 12 Giugno 2024
Ha destato molto scalpore la decisione di assegnare Simone Borgese agli arresti domiciliari, che ha scatenato anche la rabbia dei cittadini di Piana del Sole, comune di Fiumicino dove vive attualmente il 39enne con la compagna. Intanto oggi l’uomo, accusato di aver stuprato una studentessa 26enne lo scorso 8 maggio verso le 15:00, si è recato a Piazzale Clodio questa mattina, per sottoporsi all’interrogatorio di garanzia condotto dal gip Maddalena Cipriani. Un incontro che di fatto non ha portato elementi nuovi, dal momento che Borgese si è avvalso della facoltà di non rispondere e quindi le domande del giudice sono cadute nel vuoto.
La richiesta per Simone Borgese dell’arresto in carcere
La Procura ha presentato un’istanza al tribunale del riesame chiedendo che Borgese venga rinchiuso in carcere in quanto, come ha ribadito il giudice, c’è il concreto pericolo che il 39enne si macchi di nuovo di un reato simile. Il pericolo è confermato dall’azione manipolatoria di Borgese, che è riuscito a far salire sulla sua auto una ragazza che non conosceva, e che tra l’altro è accusato di aver compiuto altri stupri e violenze carnali in passato.
Borgese infatti era già stato condannato a 7 anni e mezzo di carcere dopo aver violentato e rapinato una tassista nel 2015, e anche di aver aggredito e molestato una 17enne nel 2014, che però non era riuscita a identificarlo. Solo dopo l’arresto di Borgese per violenza sessuale ai danni della tassista, la 17enne riconobbe il suo aggressore sui giornali e alla tv.
L’aggressione alla studentessa 26enne
L’ultima vittima di Borgese è stata una studentessa 26enne, il cui racconto ricco di dettagli è stato ritenuto attendibile e credibile dal gip. La ragazza si trovava alla fermata dell’autobus di Piana del Sole, quando le si è avvicinato Borgese che le ha chiesto informazioni invitandola a salire con la scusa di non conoscere la strada. Purtroppo la 26enne, considerando la situazione di caos che si stava creando in mezzo alla strada, ha deciso di salire sull’auto dell’uomo che ha commesso poi l’odiosa violenza.

