Pubblicato il 16 Dicembre 2022
“La moglie Arianna, con i figli Viktorija, Virginia, Miroslav, Dusan e Nikolas, la nipotina Violante, la mamma Vikyorija e il fratello Drazen, nel dolore comunicano la morte ingiusta e prematura del marito, padre, figlio e fratello esemplare, Sinisa Mihajlovic. Uomo unico professionista straordinario, disponibile e buono con tutti. Coraggiosamente ha lottato contro una orribile malattia. Ringraziamo i medici e le infermiere che lo hanno seguito in questi anni, con amore e rispetto, in particolare la dottoressa Francesca Bonifazi, il dottor Antonio Curti, il Prof. Alessndro Rambaldi, e il Dott. Luca Marchetti. Sinisa resterà sempre con noi. Vivo con tutto l’amore che ci ha regalato.ADDIO A SINISA MIHAJLOVIC (1969-2022)”
E’ il testo del comunicato ufficiale della famiglia di Sinisa Mihajlovic.
“Sono un padre affettuoso, perché so cosa vuol dire avere genitori che ti abbracciano”.
Per Sinisa la famiglia era il centro, il tutto. Nei tempi della sfida più dura, quelli della malattia, è stata sostegno e porto. Come scriveva Arianna, la moglie, sotto una foto di loro due fissata in alto nel profilo social: “Come quando torni a casa e posi le chiavi all’ingresso e sorridi perché sai di essere al sicuro”.
Sinisa aveva 26 anni, giocava nella Sampdoria ed era già una star del calcio, quando nel 1995 conobbe Arianna Rapaccioni, romana, showgirl. Erano gli anni del binomio facile velina-calciatore: storie che a volte duravano il tempo di un gossip e un paio di paparazzate estiva, a volte duravano per la vita, si legge nella struggente ricostruzione del Corriere.
Come è capitato a Sinisa e Arianna: cinque figli, Viktorija, Virginia, Miroslav, Dusan e Nicholas, “squadra” a cui nel 2005 si è aggiunto anche Marko, nato nel 1993 da una precedente relazione del calciatore. Anche se il rapporto con questo figlio cresciuto lontano era fatto di alti e bassi, come raccontava lui stesso e ne soffriva. Perché lui amava essere un padre protettivo e soprattutto affettuoso: “Con i miei figli sono affettuosissimo. Anche perché io so cosa vuol dire avere dei genitori che non ti abbracciano”.
Per un uomo dal carattere spigoloso, cresciuto nella povertà e che vedeva nel calcio uno stile di vita prima ancora che uno sport, la famiglia doveva essere e lo era diventata, una squadra. Tenuta insieme da tanto amore. E da qualche regola semplice. Come quella tavola: tutti insieme, stessi posti da sempre, niente cellulare.
Era padre e già nonno Sinisa Mihajlovic: nel 2021 la secondogenita Virginia, legata anche lei a un calciatore, Alessandro Vogliacco, del Genova, ha dato alla luce Violante. Da allora le immagini dei nonni con la piccola di casa sono diventate il soggetto preferito del profilo social di Arianna Mihajlovic. Assieme alle foto con Sinisa o solo di Sinisa: per ogni scatto un messaggio d’amore.

“La prima cosa che ho pensato quando l’ho vista è stata: Chissà come sarebbero belli i nostri figli. Sono perfino andato a chiedere la mano a suo padre, come si faceva una volta» ha raccontato l’ex allenatore del Bologna in un’intervista a proposito del suo primo incontro con la showgirl che, per lui, lasciò il lavoro in tv.
La versione di Arianna? “Sinisa è arrivato e mi ha stroncato la carriera, ho lasciato Luna Park a metà anno, nel 95 l’ho conosciuto, nel 96 ci siamo sposati. Ma ci siamo innamorati subito, ci siamo guardati e non ci siamo staccati più”. L’anno scorso hanno festeggiato 25 anni di matrimonio.
“È l’unica al mondo che ha più palle di me”, ha detto lui di lei. E Arianna, in effetti, è dappertutto nelle pagine del libro che il calciatore ha scritto, praticamente dal suo letto di ospedale, con Andrea di Caro, “La partita della vita” in cui ha raccontato la sua storia, l’infanzia difficile nella ex Jugoslavia, la guerra, la carriera calcistica, l’amore e poi la sfida della malattia. Ed ecco quindi Arianna al suo fianco in ospedale che dorme su una sedia, Arianna che lo sprona a non lasciarsi andare, che lo stringe forte e lo rimprovera “quando mi lamento troppo”.
“Senza di lei non ce l’avrei fatta” ha rivelato Sinisa dopo essere uscito, con successo, dal primo ciclo di cure. Ma quella partita, purtroppo, non era ancora finita.
Il pubblico della tv ha conosciuto anche le figlie grandi di Sinisa e Arianna, Viktorjia e Virginia perché insieme parteciparono all’Isola dei Famosi 2019. Avventura iniziata con entusiasmo ma poi chiusa dopo un mese per stanchezza e nostalgia di casa. Era un legame speciale e forte quello di Sinisa con le sue figlie femmine che, oggi, sono legate a due calciatori. E a calcio giocano anche i figli Miroslav e Dusan. Non poteva essere diversamente.
Viktoriija, 25 anni, la maggiore, che lavora nella moda e ha numeri da influencer sui social, ha ereditato dal padre una certa fierezza balcanica e la tendenza a parlare diretto: è lei, infatti, a difenderlo pubblicamente quando nel settembre di quest’anno, da allenatore del Bologna, è stato fischiato in campo e insultato sui social dopo il pareggio con la Salernitana (dopo pochi giorni fu esonerato dal presidente): “Volete insultare mio padre dal punto di vista lavorativo? Siete liberissimi di farlo, ci mancherebbe ma quando poi si tratta di famiglia, di salute e di tante altre cose vergognose che ho letto, no, non lo accetto più. Quello che scrivete è raccapricciante”, spiegò alludendo al momento non felice della squadra e al fatto che da tre anni suo padre stava lottando con la leucemia. “Ricordatevi che stiamo parlando di un uomo, di un padre, ricordatevi che ci sono di mezzo dei ragazzi che potrebbero leggere quello che scrivete e rimanerne colpiti ed io mi vergogno per voi”. A un certo punto, Viktorija aveva sentito l’esigenza, anzi l’urgenza, di scrivere un libro, “Sinisa, mio padre” uscito due anni fa quando lui aveva già combattuto la prima battaglia contro la leucemia. Scrivere per liberare le emozioni ed esorcizzare le paure. “Quando da bambina mi chiedevano di cosa hai paura, rispondevo: che mio papà stia male” rivelò lei, “la più emotiva della famiglia”.
Virginia, 23 anni, secondogenita ma con il piglio responsabile da sorella maggiore, ama raccontare Mihajlovic in versione nonno: “Sapevo che saresti stato un bravo nonno, ma credimi, hai superato ogni mia aspettativa. Qui il vostro primo incontro, l’inizio di una storia d’amore grandissima» aveva scritto sotto il video in cui Sinisa prendeva in braccio per la prima volta la piccola Violante. Il papà era la roccia, anche quando stava male: «Era sempre lui che dava forza al resto della famiglia”, raccontò una volta Virginia in tv negli studi di Verissimo.
Ma è di nuovo Viktorija che, quando Sinisa comunicò a marzo che la malattia era tornata, scelse di postare una foto dove il papà la abbraccia mentre dorme, dedicandogli le frasi di una canzone di Mengoni: “Io sono un guerriero. Veglio quando è notte. Ti difenderò da incubi e tristezze. Ti riparerò da inganni e maldicenze. E ti abbraccerò per darti forza sempre. Ti darò certezze contro le paure…”. Lasciando intendere forse, che arriva per tutti un momento in cui anche il più forte e protettivo dei padri, diventa “figlio” e il “prendersi cura” deve passare di mano.
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L’annuncio della famiglia per la scomparsa di Sinisa Mihajlovic: «Morte ingiusta e prematura»
di Redazione Online
«Resterà sempre con noi. Era un uomo unico professionista straordinario, disponibile e buono con tutti. Coraggiosamente ha lottato contro una orribile malattia», si legge nella nota della famiglia

Sinisa Mihajlovic è morto a 53 anni di leucemia mieloide acuta. Questo il comunicato della famiglia:
- È morto Mihajlovic: aveva 53 anni
- Il comunicato della famiglia
- La moglie Arianna, i figli, i nipoti: la famiglia di Sinisa
16 dicembre 2022 (modifica il 16 dicembre 2022 | 15:51)
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