Pubblicato il 19 Giugno 2025
“Sigonella e Muos mettono la regione nel mirino dei conflitti internazionali”
PALERMO, 19 giugno. Fabio Granata, assessore comunale alla Cultura di Siracusa, ha espresso in modo deciso la sua opposizione alla presenza di basi militari statunitensi in Sicilia, definendole un rischio strategico per la regione. In particolare, ha focalizzato l’attenzione sulle basi di Sigonella e sul Muos, sostenendo che queste strutture rendono la Sicilia un obiettivo privilegiato per le forze che si oppongono alle politiche internazionali degli Stati Uniti e dei loro alleati.
Granata ha dichiarato che la Sicilia, con la sua posizione strategica, si trova al centro di conflitti che non le appartengono, e ha enfatizzato come queste basi militari siano usate per sostenere azioni belliche che hanno conseguenze devastanti, come quelle in Medio Oriente. Secondo l’assessore, la battaglia per l’indipendenza e la sicurezza della Sicilia deve passare inevitabilmente attraverso la lotta contro la presenza di basi militari straniere.
Le basi americane in Sicilia: strumenti di guerra globale
Granata ha spiegato che la base di Sigonella è un nodo centrale per le operazioni militari americane nel Mediterraneo, ospitando strutture avanzate come la Joint Tactical Ground Station (JTAGS). Questo sistema consente il monitoraggio e la gestione dei lanci di missili balistici, svolgendo un ruolo cruciale nella pianificazione delle operazioni militari. Inoltre, la base ospita il Comando Alliance Ground Surveillance (AGS) della NATO, rendendola una struttura fondamentale per le missioni di sorveglianza e di controllo sul campo.
Anche il Muos (Mobile User Objective System), un avanzato sistema di comunicazione satellitare, è al centro delle preoccupazioni di Granata. Gestito dalle forze armate statunitensi, il Muos fornisce comunicazioni ad alta capacità per le operazioni militari non solo delle forze americane, ma anche della NATO. Questo sistema rende la Sicilia una base strategica di vitale importanza per le operazioni di guerra, particolarmente per le missioni nei conflitti in Medio Oriente e nel Mediterraneo.
La Sicilia come centro di operazioni belliche
Granata ha concluso il suo intervento sottolineando che è dalla Sicilia che gli Stati Uniti coordinano operazioni militari cruciali, tra cui quelle con l’uso di droni, utilizzati per attacchi diretti in Medio Oriente e altre aree conflittuali. La presenza di queste basi non solo aumenta il rischio di essere coinvolti in conflitti globali, ma supporta anche direttamente le azioni di guerra e di morte promosse dagli Stati Uniti e dai loro alleati.
Concludendo, Granata ha invocato una ripresa della sovranità della Sicilia, chiedendo che la regione possa finalmente essere libera dalla presenza di strutture militari straniere che ne compromettono la sicurezza e l’indipendenza.

