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Aggredisce un operaio con un martello.

Somma Vesuviana, finge una rapina dopo aver ridotto in fin di vita la moglie a martellate

Pubblicato il 6 Agosto 2025

Il tentato femminicidio e la messinscena

Ha tentato di uccidere la moglie a colpi di mazzuola, poi ha chiamato i carabinieri inventando una rapina. Un uomo di 70 anni, residente a Somma Vesuviana, in provincia di Napoli, è stato fermato con l’accusa di tentato omicidio dopo aver ridotto in fin di vita la propria compagna, di dieci anni più giovane.

La chiamata al 112 e i primi sospetti

L’allarme è scattato domenica 3 agosto, quando l’anziano ha contattato il 112 riferendo di una presunta irruzione nella sua abitazione. Secondo la sua versione, la moglie era rimasta gravemente ferita durante una rapina. Tuttavia, già dai primi rilievi, i carabinieri hanno intuito che la dinamica non tornava.

Il crollo della versione e la confessione

Dopo circa 12 ore di indagini ininterrotte, i militari hanno messo insieme una serie di indizi che hanno smontato il racconto iniziale. Messo alle strette, l’uomo ha confessato di essere lui l’aggressore, ammettendo di aver colpito ripetutamente la moglie alla testa con una mazzuola da carpentiere, poi ritrovata nascosta in un deposito di attrezzi.

La donna è in ospedale, in condizioni disperate

La vittima, una 60enne, è stata immediatamente trasportata in condizioni critiche all’Ospedale del Mare. Secondo i medici, resta in pericolo di vita e la prognosi non è ancora stata sciolta.

L’arresto e la misura cautelare

Nel pomeriggio di domenica, a seguito della confessione, è scattato il fermo del 70enne. Oggi, martedì 6 agosto, il gip del Tribunale di Nola, su richiesta della Procura, ha disposto la custodia cautelare in carcere, eseguita dai carabinieri della Compagnia di Castello di Cisterna.

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