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Pozzallo Mayor Roberto Ammatuna is seen on the pier as the NGO-run search-and-rescue ship Ocean Viking arrives in the port of Pozzallo, Sicily, southern Italy, 30 October 2019. The rescue ship chartered by Sos Mediterrranee in partnership with MSF rescued 104 migrants in international waters off Lybia on 18 October. ANSA/ FRANCESCO RUTA

Sos Mediterranee denuncia shock: “Colpiti dalla guardia costiera libica per 20 minuti”

Pubblicato il 25 Agosto 2025

L’attacco in mare aperto contro la Ocean Viking

PALERMO, 25 agosto. Un vero e proprio assalto in mare. È quanto denuncia l’equipaggio della Ocean Viking, la nave di ricerca e soccorso di Sos Mediterranee, che nel pomeriggio di ieri, 24 agosto, intorno alle 15,03, è stata presa di mira da una motovedetta della guardia costiera libica.

Abbiamo subìto venti minuti ininterrotti di colpi d’arma da fuoco”, raccontano dall’organizzazione, sottolineando che nessuno a bordo è rimasto ferito, ma che l’imbarcazione ha riportato gravi danni.

Il salvataggio dei migranti prima dell’attacco

La Ong spiega che l’episodio è avvenuto dopo due operazioni di soccorso, svolte tra la notte del 23 e la mattina del 24 agosto, grazie alle quali 87 persone in difficoltà erano già state messe in salvo.

La Ocean Viking, autorizzata dal centro di coordinamento italiano a deviare la rotta per cercare un’altra imbarcazione in pericolo nelle acque internazionali, è stata improvvisamente fermata da una motovedetta libica.

Ci hanno intimato di abbandonare la zona, prima in inglese e poi in arabo – spiega l’equipaggio -. Nonostante avessimo comunicato che stavamo lasciando l’area, senza alcun preavviso due uomini hanno aperto il fuoco contro di noi, dando il via a un attacco durato almeno 20 minuti”.

I danni subiti dalla nave

I colpi hanno provocato fori nello scafo all’altezza della plancia, distrutto diverse antenne, mandato in frantumi quattro finestrini e colpito i motoscafi di soccorso veloci insieme ad altre attrezzature fondamentali.

L’equipaggio, in preda al terrore, ha messo in sicurezza i sopravvissuti già a bordo e si è rifugiato all’interno della nave.

L’allarme e la richiesta di protezione

Subito dopo l’attacco, Sos Mediterranee ha inviato un segnale di soccorso alla Nato, chiedendo assistenza e protezione. La nave è stata indirizzata verso un’unità militare italiana, ma, denuncia la Ong, la marina non ha mai risposto alla chiamata.

L’appello della Ong

Chiediamo un’indagine immediata e accurata – dichiara Valeria Taurino, direttrice generale di Sos Mediterranee Italia -. È necessario che i responsabili di un’azione tanto grave, che ha messo in pericolo la vita di naufraghi e operatori umanitari, siano portati davanti alla giustizia”.

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