Pubblicato il 16 Settembre 2025
La caduta fatale durante un allenamento in Cile
Il mondo dello sci è in lutto per la morte di Matteo Franzoso, 25 anni, vittima di una gravissima caduta durante un allenamento a La Parva, località a 50 km da Santiago del Cile.
Il giovane atleta, che il 16 settembre avrebbe compiuto 26 anni, era stato ricoverato in coma farmacologico a causa di un trauma cranico con edema cerebrale, ma il suo fisico non ha retto.
La sua famiglia, appena arrivata nella capitale cilena, è stata informata della tragedia dai sanitari locali, che hanno avvisato anche la commissione medica FISI e il presidente federale.
L’incidente sulla pista di allenamento
Franzoso è caduto affrontando il primo salto del tracciato, finendo sbalzato oltre due file di reti e urtando violentemente una staccionata fuori pista.
Soccorso in elicottero e trasferito in terapia intensiva, il portacolori delle Fiamme Gialle, cresciuto sciisticamente al Sestriere, non ha mai ripreso conoscenza.
La carriera di un talento azzurro
Definito dalla Federsci un “ragazzo solare, sorridente e gentile”, Franzoso era arrivato in Cile il 6 settembre per una sessione di allenamenti insieme ai compagni Mattia Casse, Florian Schieder, Guglielmo Bosca, Christof Innerhofer, Benjamin Alliod, Nicolò Molteni, Marco Abbruzzese e Giovanni Franzoni, oltre a Dominik Paris.
Tra i suoi successi: quarto posto ai Mondiali junior di Narvik 2020, vittoria nel SuperG di Coppa Europa a Zinal nel 2021, 17 presenze in Coppa del Mondo e il titolo italiano di combinata 2023.
Un’altra giovane vita spezzata nello sci
La scomparsa di Franzoso riporta alla memoria la tragedia di Matilde Lorenzi, amica e collega cresciuta anch’essa al Sestriere, morta nell’ottobre 2024 in un incidente in Val Senales.
Dopo quella tragedia è nata la Fondazione Matilde Lorenzi, impegnata a promuovere la sicurezza sulle piste, tema tornato drammaticamente attuale.
Il cordoglio del mondo sportivo
“Abbiamo sperato e pregato, ma purtroppo Matteo non ce l’ha fatta – ha dichiarato il ministro dello Sport Andrea Abodi –. Ora serve un impegno ancora maggiore per prevenire tragedie simili”.
Anche il presidente FISI Flavio Roda ha espresso dolore, parlando di “dramma che ci riporta a poco meno di un anno fa” e promettendo massimo supporto alla famiglia di Matteo e a tutti gli atleti che affrontano i rischi dello sport.

