Pubblicato il 30 Maggio 2025
La tragedia sotto le bombe
Un raid aereo israeliano ha distrutto la casa della dottoressa Alaa al-Najjar a Khan Younis, uccidendo nove dei suoi dieci figli. Lei era in ospedale, dove lavora, quando ha intuito cosa stava accadendo ed è corsa a casa. Ma ciò che ha trovato è stato un inferno: la sua famiglia sterminata e i corpi dei bambini carbonizzati.
“Salvate Adam, l’unico figlio che mi è rimasto, e mio marito”, ha raccontato, in un’intervista al Corriere della Sera, con voce rotta dal dolore.
In ospedale, tra dolore e speranza
Dal 23 maggio, giorno del bombardamento, Alaa non ha più lasciato l’ospedale. Divide il suo tempo tra la stanza dove è ricoverato il figlio Adam, 11 anni, e la terapia intensiva dove lotta per la vita suo marito Hamdi.
“Hamdi è in condizioni critiche”, spiega Alaa. Ha subito una grave lesione cerebrale, danni alla spalla e al polmone sinistro, colpito da sei schegge. È stato operato tre volte al cervello, e una parte del polmone è stata asportata.
Adam, invece, ha riportato una seria ferita al braccio e ha già subito tre interventi chirurgici. “Soffre molto, ma spero che possa guarire”, dice la madre.
Una madre che parla ancora al presente
Chi sta accanto ad Alaa racconta che ha perso anche il cellulare con tutte le foto dei figli. Per questo, spesso chiede di vedere le immagini dei suoi bambini, che descrive sempre al tempo presente:
“Ho dieci figli meravigliosi: Yahya (12), Adam (11), Rakan (10), Eve (9), Jobran (8), Raslan (5), Rival (4), Sadin (3), Loqman (2) e Sidra (6 mesi). Sono educati, parlano inglese, studiano il Corano, si prendono cura l’uno dell’altro. Sono affidabili, gentili”.
L’appello: “Portateli fuori da Gaza”
L’unica richiesta di Alaa è semplice e disperata:
“Vorrei che mio marito e mio figlio fossero curati all’estero, insieme. A Gaza mancano le risorse, senza cure adeguate non possono sopravvivere”.
L’Italia pronta ad accogliere Adam
L’appello non è rimasto inascoltato. L’Italia si è detta disponibile ad accogliere Adam per continuare le cure in un contesto più sicuro e attrezzato. Lo ha confermato il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, dichiarando: “Ci proviamo”.
Se tutto andrà come previsto, Adam si unirà ai circa 130 bambini di Gaza già trasferiti in Italia, per un totale di 170 persone accolte finora. Tajani ha aggiunto: “Stiamo lavorando con il nostro consolato a Gerusalemme e in contatto con le autorità palestinesi”.
Rete sanitaria italiana pronta a intervenire
L’Associazione Ospedali Pediatrici Italiani (AOPI) si è già resa disponibile ad accogliere Adam e altri bambini provenienti da Gaza. Anche il Ministero della Salute italiano si è attivato, individuando le strutture sanitarie disponibili.
L’ospedale Bambino Gesù di Roma ha già dato la sua disponibilità ad accogliere il piccolo sopravvissuto, per offrire una possibilità di cura e di vita, lontano dalla devastazione.
Nella foto: Alaa al-Najjar; fonte: X

