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Dalla pagina Fb Palermo arabo normanna e le cattedrali di Cefalù e Monreale.

Strage a Monreale, fermato 19enne: gli inquirenti stanno ascoltando un secondo giovane. La lite da un rimprovero sulla guida

Pubblicato il 28 Aprile 2025

Un richiamo sulla velocità scatena la tragedia

Tutto è cominciato da una semplice osservazione: “Ma come cavolo guidate? Andate più piano”. Questa frase, rivolta da alcuni giovani ad altri, ha innescato una violenta rissa culminata in una sparatoria mortale a Monreale, in via Benedetto D’Acquisto, vicino al Duomo. Un ragazzo di 19 anni, Salvatore Calvaruso, è stato fermato con l’accusa di strage, porto abusivo e detenzione illegale di arma da fuoco.

Chi è il giovane arrestato

Salvatore Calvaruso, residente nel quartiere Zen di Palermo, è stato sottoposto a un lungo interrogatorio e poi fermato dai Carabinieri del Comando Provinciale di Palermo. Secondo le autorità, sarebbe stato tra coloro che hanno aperto il fuoco durante i festeggiamenti per il Santissimo Crocifisso, tradizionale evento cittadino.

Nonostante sia stato fermato, il 19enne non ha ancora confessato, mantenendo il silenzio davanti agli inquirenti. È stato trasferito nel carcere “Pagliarelli” di Palermo, in attesa di ulteriori sviluppi investigativi. Inizialmente, il ragazzo aveva dichiarato ai carabinieri di aver subito il furto del suo motorino, ma per gli investigatori non ci sarebbe stato alcun furto: il veicolo sarebbe stato utilizzato proprio durante la sparatoria.

Indagini in corso e caccia ai complici

Le forze dell’ordine stanno lavorando per identificare altri giovani coinvolti nella rissa che ha preceduto la tragedia. Testimonianze raccolte raccontano di un gruppo di ragazzi locali e un gruppo di palermitani che, dopo un alterco, si sono affrontati con lanci di sedie e tavolini.

Intorno all’una e mezza di notte, sono risuonati gli spari che hanno ucciso Massimo Pirozzo (26 anni), Salvatore Turdo (23 anni) e Andrea Miceli (25 anni). Altri due giovani, tra cui un sedicenne, sono rimasti feriti e trasportati d’urgenza all’Ospedale Civico di Palermo.

Circa venti colpi di arma da fuoco sono stati esplosi, portando gli inquirenti a sospettare la presenza di più armi e diversi tiratori. Le telecamere di videosorveglianza della zona sono ora al vaglio degli investigatori.

La dinamica della rissa: da un rimprovero agli spari

Secondo le prime ricostruzioni, la scintilla della violenza sarebbe stata un rimprovero per l’alta velocità con cui alcuni giovani attraversavano la folla su dei motorini: “Andate più piano che qui è pieno di gente”. In pochi istanti, lo scontro verbale è degenerato in spinte, pugni e una rissa collettiva, culminata in una sparatoria.

Un testimone ha raccontato: “Sono arrivati in cinque su tre moto e si comportavano da spacconi davanti al pub”. Nel caos, volavano tavolini e bottiglie, la folla si disperdeva urlando e molte ragazze si sono messe a piangere terrorizzate. “Sembrava uno spettacolo di fuochi d’artificio, poi ho capito che erano colpi di pistola”, ha aggiunto un altro giovane intervistato.

I carabinieri stanno ora cercando di individuare tutti i responsabili. Si ipotizza che almeno due persone abbiano sparato, utilizzando armi diverse.

LaPresse scrive che sotto torchio ci sarebbe anche un secondo giovane che avrebbe avuto un ruolo di primo piano nella sparatoria. A terra sono stati trovati 18 bossoli sparati da due pistole.

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