« Torna indietro

Stromboli, ambulanza guasta: ispezione regionale dopo il ‘caso Viviano’

Pubblicato il 3 Agosto 2025

Intervento del Presidente Schifani Dopo il Caso dell’Ambulanza Guasta

A seguito del grave episodio verificatosi sull’isola di Stromboli, dove il giornalista Francesco Viviano è rimasto vittima di un infortunio, il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani ha disposto un’ispezione urgente presso l’ospedale Papardo di Messina. Il provvedimento arriva dopo il ricovero del giornalista e le polemiche emerse sui social.

Il post di Viviano

“Queste sono le ambulanze a Stromboli qualcuno la faccia avere a schifani e all assessore alla sanità e funzionari irresponsabili. Tre giorni mi trovavo a Stromboli sono caduto e mi sono rotto un femore. Come portarmi nell a pista elisoccorso dell isola per poi raggiungere un ospedale a Messina. La brava e gentile dottoressa della guardia medica dell isola si mette le mani nei capelli. Da mesi l unica ambulanza dell isola si è guastata e con l isola piena di turisti i vari responsabili dell asl non hanno fatto niente . La dottoressa fa in giro di telefonata e finalmente trova una moto ape di un muratore ( un vero cristiano) che si coomiove e si presta ad accompagnarmi all elipists di Stromboli. Mi assistono come infermieri due muratori marocchini ( che ringrazio) finalmente a bordo dell elicottero con destinazione ospedale papardo di Messina che aveva già concordato il mio ricovero con la guardia medica di Stromboli. Ma non è finita caro presidente schifani e compagni, entro in barella al pronto soccorso e sto quatto ad aspettare. Nessuno mi caca. Poi spazientito chiedo ad un medico che passava quale sarebbe stata la mia sorte. “Ancora non sappiamo” . Che vuol dire?”

L’Ispezione Regionale: obiettivo chiarezza

L’assessore regionale alla Salute Daniela Faraoni ha incaricato il dirigente generale del Dasoe, Giacomo Scalzo, di avviare le verifiche necessarie. La commissione ispettiva si è insediata questa mattina (3 agosto) all’ospedale Papardo, con il compito di ricostruire le ragioni della lunga attesa di circa quattro ore prima che il paziente fosse trasferito al Policlinico di Messina, dove è stato operato con esito positivo.

Il team ispettivo è composto da:

  • Giacomo Scalzo (Dirigente generale del Dasoe),
  • Antonio Lo Presti (Dirigente del Dasoe),
  • Luciano Fiorella (Direttore sanitario Asp Caltanissetta),
  • Antonio Levita (Direttore sanitario Asp Palermo).

Il racconto di Viviano e la denuncia sui social

Francesco Viviano, noto giornalista, ha raccontato pubblicamente la sua disavventura: dopo essere caduto sull’isola di Stromboli e aver riportato una frattura al femore, è stato trasportato all’elisuperficie su una motoape. Questo perché l’unica ambulanza dell’isola era guasta da mesi.

Una volta giunto in elisoccorso al Papardo, Viviano ha denunciato un ritardo inaccettabile nella presa in carico da parte del personale sanitario. Il caso ha generato forte risonanza mediatica, sollevando interrogativi sulla gestione delle emergenze nelle isole minori.

Le reazioni delle istituzioni

Il presidente Schifani ha contattato personalmente Viviano, esprimendo solidarietà e scuse per l’accaduto, e garantendo che verrà fatta piena luce sulla vicenda.

«Faremo tutto il necessario per accertare responsabilità e prevenire simili episodi, soprattutto nelle isole minori, dove la presenza turistica estiva impone servizi sanitari tempestivi ed efficienti», ha dichiarato Schifani.

Anche l’assessore Faraoni è intervenuta duramente, sottolineando le difficoltà logistiche di Stromboli, ma definendo “gravissimo” quanto avvenuto al Papardo.

«A settembre sarà consegnato un mezzo speciale, già acquistato dall’Asp di Messina, per garantire trasporti in sicurezza. Tuttavia, ciò che è successo al Papardo è inaccettabile: chiediamo scusa e stiamo svolgendo tutte le verifiche necessarie», ha aggiunto Faraoni.

Verso un potenziamento della Sanità nelle Isole

L’intera vicenda ha acceso i riflettori sulla fragilità del sistema di emergenza nelle isole minori, specialmente durante il picco turistico estivo. Il governo regionale promette azioni concrete per rafforzare i servizi sanitari e superare le criticità strutturali ancora presenti. Foto dal profilo FB

1 commenti sun “Stromboli, ambulanza guasta: ispezione regionale dopo il ‘caso Viviano’

  1. La Sanità pubblica è allo sfascio da anni per volontà politica e naturalmente di “alcuni” amici della politica, quelli che gestiscono le case di cuŕa private. I soldi, per la maggior parte, sono destinati in quella direzione e a rimetterci sono i cittadini comuni. Lo “sfascio” si percepisce maggiormente nel Sud Italia, dove il disastro è cominciato prima, ma nel Nord Italia le cose non vanno meglio, basta guardare il numero degli ambulatori e cliniche private di nuova installazione. Ciò che era un fiore all’occhiello dell’Italia, il Servizio Sanitario Nazionale, l’hanno ridotto un colabrodo e tutto per avvicinarsi al Marciume che è quello Americano in primis, dove le Assicurazioni fanno da padrone e chi ha i soldi si cura, chi non ce li ha viene lasciato “morire” per strada, perché se stai male, prima ti controllano quante carte di credito hai in tasca e poi provvedono a darti soccorso. Noi, siamo su quella strada da molti anni e se non ci muoviamo in massa, saranno guai seri, soprattutto per i non abbienti.
    I farmaci antitumorali, cardiaci, le dialisi costano una barca di soldi: se dovessero togliere completamente l’accesso alle cure, saranno guai amari per tutti noi, cittadini comuni. Chi potrà permettersi cure da 150-200mila euro ciascuno e a volte superiori?
    Perché la Sanità resti pubblica, bisogna lottare e lottare duro. Ci sono molti interessi dietro e molte speculazioni. La riforma Bindi era una buona riforma, ma è da un pezzo che siamo lontani da essa. Da quando gli ospedali sono diventati Aziende, seguono gli interessi delle Aziende e non quelle dei cittadini, dove sono solo i manager che si arricchiscono e alcuni loro amici, a discapito anche di chi lavora nelle corsie, con numero di ore lavorative sempre più elevati, perché risparmiano sul personale e stipendi sempre più bassi rispetto agli altri Stati. Tanto gli utili se li dividono tra Capi e Capetti e chi li ha messi lì, spesso senza titoli, né competenze in materia sanitaria.
    Il caso mediatico è giunto alle cronache, perché trattasi di persona nota, ma è la prassi per la gente comune. Io stessa, ben 15 anni fa, dovetti attendere tutto il pomeriggio in mezzo al corridoio nell’ospedale di Castellammare di Stabia con una frattura scomposta della caviglia, che mi ero procurata presso gli scavi di Pompei. Già raggiungere l’ospedale fu un’avventura, poi fui rinviata al giorno dopo per il gesso, dopo una notte da incubo in albergo, con dolori lancinanti e solo una doccia di cartone per tutore.
    Quando il popolo italiano si sveglierà e comincerà a protestare davvero per le cose serie, allora sarà un gran giorno per tutti noi, poveri mortali.
    Auguri di pronta guarigione alla “vittima” di questo Sistema marcio. Un abbraccio di cuore.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *