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Suicidio in carcere di Stefano Argentino, reo confesso dell’omicidio di Sara Campanella: sette indagati

Pubblicato il 9 Agosto 2025

Indagine aperta sulla gestione del detenuto

Sono sette le persone finite sotto inchiesta per il suicidio di Stefano Argentino, reo confesso dell’omicidio di Sara Campanella, avvenuto lo scorso marzo. Il giovane, 27 anni, si è tolto la vita all’interno del carcere di Gazzi, a Messina.
Tra gli indagati figurano la direttrice e la vice direttrice dell’istituto penitenziario, insieme a psicologi e psichiatri che avevano seguito Argentino durante la detenzione.

Le parole del legale: “Non doveva stare in carcere”

Secondo l’avvocato Giuseppe Cultrera, difensore di Argentino, l’iscrizione di sette nomi nel registro degli indagati lascia pensare a responsabilità multiple e collegate tra loro.
Il legale sottolinea che il suo assistito avrebbe dovuto essere trasferito in una Rems o in un istituto a custodia attenuata, poiché le sue condizioni psichiche, emerse anche dalle indagini, non erano compatibili con la detenzione ordinaria.

Autopsia fissata per il 12 agosto

La procura ha disposto l’autopsia per chiarire le cause della morte. L’incarico sarà affidato al medico legale Daniela Sapienza, che effettuerà l’esame sul corpo di Argentino.

Un epilogo annunciato

Sara Campanella, studentessa universitaria di 22 anni di Misilmeri, fu uccisa il 31 marzo a Messina dal collega Argentino, che confessò subito il delitto.
Negli ultimi mesi di detenzione, il giovane aveva manifestato più volte l’intenzione di togliersi la vita. Dopo un periodo di sorveglianza speciale, solo quindici giorni prima del suicidio era stato riportato in regime di detenzione ordinaria, condividendo la cella con altri detenuti.

Il commento della garante dei detenuti

Per Lucia Risicato, garante dei detenuti di Messina, si tratta dell’ennesima tragedia dietro le sbarre. Ha espresso “profonda tristezza” e accusato Parlamento e governo di indifferenza verso il problema dei suicidi in carcere.
Secondo Risicato, sarà fondamentale capire perché Argentino non sia più stato considerato a rischio suicidio, nonostante la sua storia e le precedenti segnalazioni.

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