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Sversano in mare i residui della lavorazione: sequestrato cantiere navale di 4600 mq nei pressi del porto di Gaeta

Gaeta, controlli di Guardia Costiera e Arpa Lazio: acque contaminate del cantiere navale defluivano in porto. Disposto il sequestro penale di 4.600 mq, avviate procedure e indagine sul titolare; in arrivo prescrizioni ambientali

Pubblicato il 20 Ottobre 2025

Un controllo effettuato dalla Guardia Costiera e dai tecnici Arpa Lazio ha interessato a Gaeta un cantiere navale destinato alla lavorazione di grandi unità mercantili.

Le criticità rilevate

Dall’intervento sono emerse gravi criticità nella gestione dei reflui: è stato accertato che parte delle acque contaminate, con residui di lavorazioni meccaniche e prodotti chimici, defluivano direttamente nello specchio acqueo portuale, in violazione delle norme su tutela ambientale e acque reflue.

Il provvedimento dell’autorità giudiziaria

Sulla base delle evidenze raccolte, i militari della Capitaneria di porto di Gaeta hanno informato l’Autorità giudiziaria di Cassino, che ha disposto il sequestro penale di un’area di 4.600 mq, all’interno della quale si svolgevano le lavorazioni.

Procedure e indagini

Sono state avviate procedure amministrative e ambientali nei confronti del titolare del cantiere, a carico del quale è stata aperta un’indagine per accertare le responsabilità.

Le prescrizioni ambientali

Saranno emanate prescrizioni finalizzate al ripristino della conformità normativa e all’eliminazione delle cause che hanno prodotto l’inquinamento.

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