Terremoto nella sanità salentina, imputati in silenzio davanti al gip

Continua a far discutere lo scandalo ed il terremoto che sono scoppiati all’interno della sanità salentina ed ha visto arresti e indagati illustri dopo l’inchiesta che ha smantellato un presunto giro di corruzioni e favori nel mondo della sanità e della politica salentina. Salvatore Ruggeri si é avvalso della facoltà di non rispondere. L’ex senatore e assessore regionale al Welfare finito agli arresti domiciliari mercoledì scorso nell’ambito dell’inchiesta giudiziaria Re Artù sugli intrecci tra politica, affari e sanità, é comparso accompagnato dai suoi legali questa mattina davanti al gip Simona Panzera per l’interrogatorio di garanzia. Interrogatorio che è durato pochi minuti, giusto il tempo di annunciare la volontà dell’ex assessore regionale di avvalersi della facoltà di non rispondere. Ma non è il solo che ha deciso di avvalersi della stessa facoltà.

Hanno fatto scena muta nell’interrogatorio di garanzia odierno, infatti, anche Antonio Renna, consigliere al comune di Alliste, oggi sospeso dalla Prefettura, all’epoca dei fatti commissario straordinario unico dei Consorzi di Bonifica, nonché Mario Romano, ex consigliere regionale ed il figlio Massimiliano. Entrambi, padre e figlio, devono difendersi dall’accusa di aver venduto alcuni posti di lavoro. Mario Romano é stato sospeso dal Prefetto dalla carica di consigliere comunale nel comune di Matino in ottemperanza della Legge Severino. È stato rinviato per motivi di salute, invece, l’interrogatorio di Emanuele Maggiulli, all’epoca dei fatti responsabile dell’area tecnica del Comune di Otranto. Insieme a Ruggeri, tutti gli imputati che questa mattina hanno fatto scena muta nel faccia a faccia con la giudice per le indagini preliminari, si trovano agli arresti domiciliari. Gli interrogatori proseguiranno domani con gli altri indagati nei confronti dei quali il gip ha disposto misure coercitive più lievi.