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Test di Medicina “quasi impossibili”: verso una possibile sanatoria, oggi studenti in piazza

Pubblicato il 11 Dicembre 2025

Prove troppo difficili e proteste in crescita

Le nuove prove di accesso a Medicina, previste al termine del cosiddetto semestre filtro, si sono rivelate più ostiche del previsto, scatenando proteste e annunci di ricorsi. L’associazione studentesca Udu è scesa in piazza oggi, 11 dicembre, mentre sul tavolo del Ministero dell’Università comincia a farsi strada l’ipotesi di una “sanatoria” con obbligo di recupero crediti per chi non raggiungerà la sufficienza in tutte le materie.

Test del semestre filtro: bocciati 9 studenti su 10

Il semestre “aperto”, iniziato a settembre, ha permesso a tutti gli aspiranti medici di frequentare temporaneamente le lezioni prima di sostenere tre prove nazionali di Chimica, Biologia e Fisica, strutturate in modo simile al vecchio test d’ingresso.

I risultati del primo appello sono stati drammatici: respinti nove candidati su dieci. Anche il secondo test, svolto il 10 dicembre, non sembra essere andato meglio. I punteggi saranno ufficializzati il 23 dicembre, ma tra gli studenti è già esplosa la rabbia: molti parlano di prove “impossibili”, soprattutto per quanto riguarda Fisica.

In teoria solo chi raggiunge almeno 18/30 in tutte e tre le materie può accedere alla graduatoria nazionale.

L’ipotesi di sanatoria: come funzionerebbe

Di fronte ai risultati disastrosi e alla valanga di ricorsi annunciati, al Ministero sta emergendo la possibilità di una sanatoria: qualora dovessero rimanere posti liberi, potrebbero essere ammessi in graduatoria anche gli studenti che non hanno raggiunto la sufficienza in tutte le prove.

La condizione sarebbe però chiara: recuperare i crediti mancanti durante il percorso accademico. Una soluzione che punta a evitare un contenzioso di massa, pur mantenendo un livello minimo di preparazione.

Udu in piazza: “Sistema fallace e non trasparente”

Oggi a Roma l’Unione degli Universitari è scesa in piazza denunciando la difficoltà e le irregolarità delle prove del semestre filtro. L’associazione sostiene che il sistema, invece di accompagnare gli studenti verso la formazione medica, li sta allontanando, creando un percorso confuso e non uniforme tra le varie sedi.

Secondo l’Udu, i quesiti — in particolare quelli di fisica — sarebbero stati “estremamente complessi”, mentre disorganizzazione e criticità già riscontrate nel primo appello si sono ripetute.

Nonostante le rassicurazioni della ministra Bernini sulla solidità del modello, per gli studenti il semestre filtro si è dimostrato “fallace e incapace di garantire condizioni omogenee e trasparenti”.

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