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Torino, centinaia di persone in memoria di Ramy ElgamI: scontri con le forze dell’ordine

Pubblicato il 10 Gennaio 2025

Erano oltre 500 i manifestanti, nella serata di ieri, 9 gennaio, a Torino, che hanno raggiunto Porta Palazzo in corteo per manifestare in memoria di Ramy Elgaml, (nella foto d’apertura) il 19enne morto il 24 novembre scorso a Milano, durante un inseguimento dei carabinieri.

La manifestazione arriva dopo la pubblicazione di alcuni video dell’inseguimento delle forze dell’ordine al 19enne e al suo amico.

Lacrimogeni e scontri

Le forze dell’ordine hanno usato lacrimogeni in piazza Carlo Emanuele II per disperdere alcuni manifestanti che cercavano di raggiungere la caserma dei carabinieri Bergia, lanciando bombe carta, petardi, fumogeni e bottiglie contro i militari. Il corteo si è concluso in piazza Vittorio Veneto, attraversando via Po. I manifestanti hanno annunciato “nuove iniziative di lotta” per chiedere giustizia per il 19enne morto.

La nota del sindaco di Torino

“Quanto è accaduto è intollerabile e la violenza deve essere condannata, non ha nulla a che vedere con il diritto di manifestare pacificamente”. Queste le parole contenute in una nota il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo. “Confidiamo – continua il primo cittadino – che venga fatta chiarezza sulla morte del giovane Ramy. Piena solidarietà e vicinanza vanno al personale delle forze dell’ordine coinvolte negli scontri con i manifestanti”.

La dichiarazione di Elena Chiorino, vicepresidente della Regione Piemonte

“Chi assalta un commissariato di polizia o attacca un carabiniere è un criminale, non ci sono altri termini per definire chi si rende protagonista di violenza nei confronti degli uomini e delle donne delle forze dell’ordine. Le istituzioni e la politica si schierino compatte e senza esitazione dalla parte di chi indossa una divisa.” Questa la dichiarazione di Elena Chiorino, vicepresidente della Regione Piemonte, con un chiaro riferimento al lancio di bombe carta e oggetti contro il commissariato Dora Vanchiglia di Torino di un gruppo di autonomi. “A loro, sempre più bersagli di odio e rabbia, va la mia gratitudine per il lavoro svolto e la solidarietà per questi ignobili attacchi. Sono e sarò sempre, senza se e senza ma, dalla parte delle forze dell’ordine” conclude la nota.