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Torino: coinvolto in 104 incidenti stradali in 18 anni chiede l’ennesimo risarcimento, smascherato e condannato

Pubblicato il 25 Febbraio 2025

L’ultimo sinistro, il 105esimo, costa caro a un automobilista 45enne: il Tribunale di Torino lo ha condannato a 10 mesi per truffa ai danni dell’assicurazione.

Nel corso di 18 anni, tra il 2001 e il 2019, è stato coinvolto in ben 104 incidenti. Un numero decisamente elevato, tale da destare sospetti all’assicurazione quando ha richiesto il risarcimento per il suo 105° sinistro. Proprio quest’ultimo episodio, avvenuto a Portici, in provincia di Napoli, nel dicembre 2019, lo ha portato davanti alla giustizia torinese per il processo d’appello. L’imputato, un 45enne di origini partenopee, era accusato di truffa ai danni dell’assicurazione. Il verdetto ha confermato la condanna di primo grado a 10 mesi di reclusione.

Tanti piccoli incidenti dal 2001 al 2019

La vicenda è un esempio tipico di frode stradale. Nel dicembre 2019, la moglie dell’imputato, titolare di un’agenzia specializzata in pratiche per incidenti, presenta a una rinomata compagnia assicurativa piemontese una richiesta di risarcimento per un presunto sinistro.

Nei documenti si afferma che l’automobilista era rimasto coinvolto in un incidente mentre si trovava alla guida della sua Fiat 500L. Secondo la versione fornita dall’uomo, che in seguito diventerà imputato, la collisione sarebbe avvenuta mentre era fermo con la sua auto a Portici, nel piazzale De Lauzieres, a causa di un impatto con un Renault Trafic. Un sinistro di poco conto, con danni stimati attorno ai 500 euro. In circostanze normali, la pratica avrebbe potuto essere gestita senza particolari accertamenti. Tuttavia, un controllo nella banca dati dell’Ivass (Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni) ha sollevato sospetti: il nome dell’automobilista risultava legato a ben 104 incidenti in 18 anni, sia come responsabile che come vittima. A quel punto, la compagnia assicurativa ha deciso di approfondire la vicenda.

Danni “sospetti”

A un perito esperto è subito balzato all’occhio come i danni alla Fiat 500L e quelli al Renault Trafic non fossero compatibili.

Non solo, la proprietaria del furgone, una fruttivendola di Portici, afferma che il suo veicolo era parcheggiato nel piazzale sin dal mattino e che non è mai stato coinvolto in alcun incidente. Una versione dei fatti confermata anche da un’altra commerciante. Ed è proprio così che l’abile truffatore viene scoperto.

In primo grado l’uomo era imputato insieme con la moglie, ma lei è stata assolta. Per i giudici potrebbe semplicemente «essersi fidata del marito».

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