Giulia Tramontano, l’urlo del padre nel giorno in cui viene mostrato il corpo straziato della figlia (VIDEO)

Oggi non sono in Aula. I genitori di Giulia Tramontano hanno preferito evitare di rivedere le immagini strazianti del corpo martoriato dal suo assassino, da Alessandro Impagnatiello, quelle che saranno mostrate solo alle parti e all’imputato, mentre giornalisti e pubblico saranno lasciati dietro le porte chiuse, così come ha deciso il giudice.

Così il padre della giovane incinta al settimo mese, uccisa con 37 coltellate lo scorso 27 maggio a Senago, in provincia di Milano, dall’ex fidanzato e padre del piccolo Thiago morto nel grembo della madre, si è affidato a un urlo sui social.

“Nulla ci restituirà Giulia, abbiamo gridato a voce alta, lo faremo ancora, affinché sia fatta giustizia. Giustizia per lei e Thiago”, ha scritto Franco Tramontano su un’immagine della figlia raggiante mentre accarezza il pancione in una bella giornata estiva, sul bagnasciuga di una spiaggia.

Davanti alla Corte d’Assise di Milano, oggi verranno sentiti i medici legali e i consulenti del procuratore aggiunto Letizia Mannella e del pm Alessia Menegazzo.

Un udienza decisiva per definire la crudeltà dell’omicidio, spiega l’avvocato della famiglia Tramontano, Gianni Cacciapuoti.

Anche la madre di Giulia, Loredana Femiano, ha voluto fare sentire la sua voce attraverso i social.

Da un lato il dolore dei genitori, dall’altro l’atteggiamento dell’assassino, che ha sorpreso chi lo ha visto raggiungere l’aula del tribunale. Un Impagnatiello diverso da quello delle scorse udienze: così è stato descritto dall’inviata di Mattino Cinque.

“Ha colpito tutti il suo aspetto di nuovo curato. Ha tagliato la barba, indossato un camicia bianca. Insomma, sembra quello che si vede nei video quando si esibiva nella preparazione di cocktail quando era barman di un prestigioso locale milanese. Inoltre, ha salutato con atteggiamento galante le sue legali“, ha raccontato in diretta a Federica Panicucci la giornalista del programma mattutino di Canale 5.