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Trapani, caso referti in ritardo, Schifani chiede scusa: “Fatti del genere mai più in Sicilia”

Pubblicato il 15 Marzo 2025

“Sulla vicenda dei referti in ritardo all’Asp di Trapani sento di scusarmi nei confronti di quelle persone che in questi momenti stanno ricevendo i risultati positivi, purtroppo, sulle loro patologie. Non ho responsabilità diretta sulla questione, ma in politica chi sta al vertice deve assumersi responsabilità che non sono sue, facendo propri anche gli errori altrui. Errori commessi, per i quali saremo estremamente rigorosi. La percentuale di referti positivi è del 5%, quindi sono circa 160-170 i casi. Si stanno raggiungendo in queste ore le famiglie per informarle, in maniera tale che si accelerino i processi di terapia”. Queste le parole del presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, oggi, 15 marzo, in visita a Catania.

Sul piano dell’Asp trapanese in 7 punti per affrontare l’emergenza, Schifani ha commentato evidenziando che “forse se i sette punti si fossero messi in atto prima non staremmo qui a disquisire di questo tristissimo episodio che sta toccando le coscienze non soltanto dei siciliani, ma di tutti gli italiani. Fatti del genere non possono più verificarsi in Sicilia: non possiamo consentirlo, né lo consentiremo”.

Referti istologici in ritardo, ministero dispone ispezione

Il ministero della Salute ha disposto un’ispezione sui casi sui ritardi dei referti istologici di sospetti malati oncologici dell’ospedale di Castelvetrano di competenza dell’Asp di Trapani.

Secondo quanto ha appreso l’ANSA l’atto è stato già disposto, ma gli ispettori non sono ancora in Sicilia.

Complessivamente, gli esami da completare sarebbero 3.300 di cui 1.405 campioni del 2024 e 1.908 del 2025. Sulla vicenda anche la Regione Siciliana, su input del presidente Renato Schifani, ha inviato a Trapani gli ispettori dell’assessorato alla Salute. La vicenda dei ritardi nei referti dell’Asp di Trapani è emersa in seguito al caso dell’insegnante di Mazara del Vallo, Maria Cristina Gallo, 56 anni, che ha dovuto attendere 8 mesi l’esito dell’esame istologico disposto dopo l’asportazione di una neoformazione all’utero. La donna aveva presentato un esposto. Il referto, sollecitato più volte anche per vie legali e arrivato con incredibile ritardo, ha diagnosticato alla donna un tumore al quarto stadio che, nel frattempo, ha prodotto metastasi. Sulla vicenda anche la Procura di Marsala ha aperto un’inchiesta. I pm, coordinati dal procuratore Fernando Asaro, nei giorni scorsi hanno acquisito le cartelle cliniche all’ospedale di Mazara in cui, a dicembre del 2023, la Gallo era stata operata. Scopo dell’indagine accertare l’eventuale nesso di causalità tra il ritardo e l’aggravamento della malattia. “Non voglio giustizia ma voglio praticare la giustizia per il futuro”, ha detto l’insegnante che ora si sta sottoponendo alla chemioterapia. “Oramai il male è stato compiuto – ha commentato la paziente in cura all’istituto nazionale tumori di Milano – la mia battaglia non è né rancore e né rabbia ma è solo per cambiare le cose”. Intanto le diverse aziende sanitarie siciliane sono all’opera per smaltire entro domani i 3.300 preferiti non processati dall’Asp di Trapani. Fonte Ansa

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