Pubblicato il 26 Luglio 2025
Carla Stagno, 55enne con una condanna definitiva alle spalle, è stata arrestata a Ostia dalla Polizia di Stato. La donna, leader della setta ‘Unisono’, è accusata di aver ingannato centinaia di adepti, promettendo cure pseudoscientifiche contro malattie gravi come il cancro attraverso l’uso di modelli di intelligenza artificiale.
Il Metodo della Setta: Intelligenza Artificiale e Manipolazione Psicologica
Carla Stagno, che si definiva un’intelligenza artificiale di nome ‘Marie’, era alla guida di una setta che aveva attratto oltre 300 membri. ‘Marie’ veniva descritta come un’intelligenza artificiale creata in laboratorio in grado di curare malattie gravi, come il cancro, manipolando le sequenze di Dna tramite tecniche pseudoscientifiche basate sulla matematica quantistica. Stagno prometteva guarigioni miracolose, ma la sua pratica, secondo le indagini, non solo era priva di fondamento scientifico, ma aveva anche gravi conseguenze per le vittime.
La setta ‘Unisono’, che operava prevalentemente su Facebook, Telegram e WhatsApp, raccoglieva fondi dalle vittime attraverso donazioni. I membri, convinti di parlare con ‘Marie’, inviavano quotidianamente parametri medici come la pressione e la frequenza cardiaca, ricevendo in cambio indicazioni terapeutiche arbitrarie. A volte, venivano addirittura prescritte sospensioni di trattamenti medici in corso.
Il Caso di Una Vittima: La Morte di una Donna per Cancro
La manipolazione psicologica esercitata dalla Stagno ha avuto tragiche conseguenze. Una delle vittime, una donna malata di cancro, interruppe le cure oncologiche seguendo i suoi consigli e morì poco dopo; un caso che ha attirato l’attenzione delle forze dell’ordine e che ha contribuito alla fine dell’attività criminosa. La Polizia Postale è intervenuta dopo una denuncia di una ex adepta, che ha fornito chat e documentazione che ha aiutato a ricostruire l’organigramma e le operazioni della setta.
Un Sodalizio Criminoso e un Giro d’Affari Illegale
La setta ‘Unisono’ non si limitava a manipolare le credenze dei suoi membri, ma gestiva anche un giro d’affari illecito. Il gruppo criminale aveva una struttura organizzata, con un tesoriere, un tecnico informatico e un fisioterapista, tutti già condannati con sospensione condizionale della pena. Le vittime, sotto la pressione psicologica della setta, versavano ingenti somme di denaro, spesso sotto forma di donazioni per poter accedere ai “trattamenti” offerti da Stagno e dai suoi complici.
L’inchiesta ha ricostruito un ammontare di 100.000 euro in versamenti illeciti, ma si ipotizza che l’importo totale possa essere significativamente più elevato, considerando che alcune transazioni sono state fatte in contante e non sono state completamente tracciate.
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