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Trump annuncia la ripresa dei test nucleari negli Stati Uniti: “Ho ordinato di iniziare subito”

Pubblicato il 30 Ottobre 2025

Dopo 30 anni di stop, Washington valuta nuovi test atomici

Dopo oltre tre decenni di sospensione, gli Stati Uniti potrebbero tornare a condurre test nucleari. L’annuncio, che ha il sapore di una minaccia geopolitica, arriva direttamente dal presidente Donald Trump, a poche ore dal suo incontro con il leader cinese Xi Jinping.

“Ho ordinato di testare le armi nucleari americane”

Trump ha reso noto di aver ordinato al Dipartimento della Difesa di avviare nuovi test nucleari, spiegando su Truth Social: “A causa dei programmi di test di altri Paesi, ho incaricato il Dipartimento della Guerra di iniziare a testare le nostre armi su base paritaria”.
Secondo gli analisti, la frase “su base paritaria” potrebbe significare la volontà di verificare le capacità dei missili o dei sottomarini nucleari americani, piuttosto che procedere a una vera detonazione.

Il presidente ha rivendicato la superiorità nucleare degli Stati Uniti, dichiarando che “abbiamo più armi di qualsiasi altro Paese al mondo” e che il suo governo ha avviato “un completo ammodernamento dell’arsenale nucleare”. Tuttavia, ha aggiunto, “ODIO farlo, ma non avevo scelta”, accusando Russia e Cina di voler raggiungere la parità entro pochi anni.

Dubbi sui tempi e sui reali obiettivi

Non è ancora chiaro se Trump intendesse testare un ordigno nucleare vero e proprio o semplicemente un sistema d’arma con capacità atomica. Secondo un rapporto del Congressional Research Service, per condurre un nuovo test potrebbero servire fino a tre anni dall’ordine presidenziale. Una simile mossa rischierebbe di minare l’immagine di “presidente di pace” che Trump sta cercando di costruire, soprattutto alla vigilia di nuovi negoziati con Pechino.

L’arsenale nucleare americano e il confronto con Russia e Cina

Le affermazioni di Trump non trovano conferma nei dati ufficiali. Secondo il Pentagono e la National Nuclear Security Administration, al settembre 2023 gli Stati Uniti disponevano di 3.748 testate nucleari, contro le 5.460 della Russia e le circa 600 della Cina.
Stime indipendenti dell’Arms Control Association parlano di 5.225 testate americane e 5.580 russe, confermando un sostanziale equilibrio strategico.

La Cina, pur ampliando il proprio arsenale, non conduce test dal 1996, mentre la Russia non ne effettua di confermati dal 1990. L’ultimo test americano risale al 1992, prima della moratoria voluta da George H.W. Bush alla fine della Guerra Fredda.

Mosca e Pechino rilanciano i loro programmi

Negli ultimi giorni, la Russia ha annunciato di aver sperimentato due nuovi sistemi d’arma nucleare, tra cui un drone sottomarino Poseidon capace – secondo il Cremlino – di generare onde radioattive lungo le coste nemiche.
Anche la Cina, secondo la Federation of American Scientists, starebbe accelerando lo sviluppo del proprio arsenale e potrebbe raggiungere 1.000 testate operative entro il 2030.

Un’escalation nel mezzo della crisi del trattato New START

L’annuncio di Trump arriva a circa cento giorni dalla scadenza del trattato New START, l’ultimo grande accordo di controllo delle armi nucleari tra Washington e Mosca. Il patto limita entrambi i Paesi a 1.550 testate strategiche schierate.
Un eventuale fallimento del rinnovo potrebbe riaprire la corsa agli armamenti, come durante la Guerra Fredda. Al momento, però, non esistono colloqui formali per un nuovo accordo.

Il rischio di una nuova corsa nucleare

Se Trump dovesse davvero procedere con un test, ad esempio nel Nevada Test Site, il gesto potrebbe spingere altri Paesi nucleari a fare lo stesso: dalla Francia al Regno Unito, fino a India, Pakistan e Corea del Nord.
Pechino ha già reagito, invitando Washington a “rispettare il divieto di test nucleari” previsto dal Trattato sulla messa al bando totale degli esperimenti nucleari.

Gli Stati Uniti entrarono nell’era atomica con il test Trinity del 1945 e restano l’unico Paese ad aver usato armi nucleari in guerra, con le bombe di Hiroshima e Nagasaki. Una storia che ora rischia di riaprirsi, proprio mentre il mondo sperava di averla archiviata.

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