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Trump

Trump torna a minacciare l’Europa: dazi al 35% se non arrivano gli investimenti promessi

Pubblicato il 5 Agosto 2025

Un monito diretto all’Unione Europea

Donald Trump ha nuovamente alzato i toni contro Bruxelles, lanciando pesanti minacce commerciali nel corso di una lunga intervista rilasciata alla CNBC. Il presidente statunitense ha accusato l’Unione Europea di non aver mantenuto le promesse sugli investimenti: «Ci hanno garantito 600 miliardi di dollari per fare quello che vogliamo» ha dichiarato, aggiungendo che in assenza di questi fondi verranno imposti dazi doganali fino al 35% sui prodotti europei.

Trump ha spiegato che l’unico motivo per cui aveva abbassato i dazi al 15% era proprio la promessa di questi investimenti. Ora, se non si concretizzeranno, gli Stati Uniti sono pronti a reagire duramente.

Minacce anche a India e Svizzera

L’intervista non si è limitata all’Unione Europea. Trump ha rivolto attacchi anche all’India, avvertendo che potrebbe aumentare «sostanzialmente» i dazi nelle prossime 24 ore, criticando New Delhi per l’acquisto di petrolio russo.

Anche la Svizzera è finita nel mirino del presidente USA: «Abbiamo un deficit commerciale di 40 miliardi di dollari con la Svizzera», ha dichiarato, accusando le aziende farmaceutiche elvetiche di aver fatto enormi profitti negli Stati Uniti producendo però in Cina e Irlanda.

Tono più moderato con la Cina

Nonostante le tensioni globali, Trump ha assunto un atteggiamento più disteso nei confronti della Cina, affermando: «Stiamo facendo progressi. Faremo un buon accordo. Ho sempre avuto un ottimo rapporto con Xi Jinping, tranne durante il Covid».

Farmaci e semiconduttori: tariffe fino al 250%

Il presidente ha anche annunciato novità imminenti in materia di dazi nel settore high-tech. «La prossima settimana annunceremo nuove tariffe sui semiconduttori», un comparto che Trump considera strategico per la sicurezza nazionale.

Per quanto riguarda il settore farmaceutico, ha precisato: «I dazi inizialmente saranno bassi, ma potrebbero arrivare fino al 250%», lasciando intendere che gli inasprimenti futuri sono sul tavolo.

Attacco alla Fed: Powell troppo politico

Nel mirino di Trump anche la Federal Reserve. Ha criticato duramente il presidente Jerome Powell, accusandolo di essere «sempre in ritardo» sui tagli dei tassi e troppo politicizzato.

Trump ha anche rivelato di avere quattro nomi pronti per sostituirlo, citando in particolare Kevin Warsh e Kevin Hassett. Esclusa invece la nomina di Scott Bessent, attuale segretario al Tesoro: «Lo adoro, ma vuole restare al Dipartimento».

La guerra in Ucraina e il prezzo dell’energia

Infine, parlando del conflitto in Ucraina, Trump ha tracciato un collegamento tra l’andamento del mercato energetico e la prosecuzione della guerra: «Se i prezzi dell’energia scendono, Putin smetterà di uccidere in Ucraina».

Ha lasciato intendere anche la possibilità di nuove sanzioni contro Mosca, legate all’evoluzione dei mercati energetici.

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