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Umbria: non viene ammesso all’esame di maturità e si rivolge al TAR che lo ammette ma viene bocciato con 57

Pubblicato il 11 Novembre 2023

Il Tar dell’Umbria ha chiuso definitivamente la questione sulla bocciatura di uno studente non ammesso inizialmente alla maturità dal consiglio di classe.

Nonostante la decisione iniziale del Tribunale amministrativo che aveva richiesto alla scuola di riconoscere i crediti del quinto anno e di ammettere l’alunno all’esame con riserva, la bocciatura è stata ora confermata.

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I fatti

I genitori dello studente avevano sostenuto che, durante l’anno scolastico non c’erano state comunicazioni chiare sulla ‘situazione critica’ che avrebbe potuto giustificare la non ammissione all’esame. E ancora, secondo loro, la valutazione del consiglio di classe non rispecchiava l’andamento generale dello studente, che aveva ottenuto voti positivi nella maggior parte delle materie, con la sola eccezione di due discipline. Anche la presunta insufficienza nel comportamento dello studente era stata messa in discussione dai genitori, sostenendo che le note disciplinari non erano di tale gravità da giustificarla.

Lo studente ha sostenuto l’esame di maturità ottenendo un totale di 50 crediti, sommando i risultati delle prove scritte, dell’orale e dei crediti scolastici degli anni precedenti. Ma, nonostante il Tar avesse chiesto alla scuola di riconoscere ulteriori 7 crediti, l’alunno non ha raggiunto la soglia minima di 60 crediti necessari per superare l’esame.

Di fronte a un altro ricorso simile presentato da un’altra studentessa, la difesa aveva argomentato che, una volta fatte le prove d’esame, il giudizio iniziale di non ammissione avrebbe dovuto essere annullato. Ma il Tar ha chiarito che, questa condizione si verifica solo se l’alunno raggiunge effettivamente la quota minima di crediti richiesta.