Pubblicato il 31 Ottobre 2025
Il generale della Lega commenta le polemiche: “Non mi pare si tratti di reati”
Roberto Vannacci, vicesegretario della Lega, interviene sul caso degli inni al Duce e dei cori fascisti che sarebbero stati intonati nella sede di Fratelli d’Italia a Parma. “Non conosco i dettagli, ho solo letto i titoli sui giornali. In generale, non mi metto a origliare in casa d’altri per capire cosa si canti o di cosa si discuta”, ha dichiarato all’Adnkronos.
La vicenda ha suscitato forti reazioni politiche: il Partito Democratico ha chiesto alla premier Giorgia Meloni di prendere le distanze, mentre Fabio Roscani, responsabile dei giovani di FdI, ha annunciato che la sezione è stata commissariata e che il partito si dissocia completamente da quanto accaduto.
“Non vedo reati, come conferma la Cassazione”
Entrando nel merito del dibattito sull’apologia di fascismo, Vannacci ha precisato: “Se l’episodio non costituisce reato, come stabilito dalla sentenza della Corte di Cassazione del 19 gennaio 2024, e se non limita la libertà altrui, la vicenda ha poco di interessante. Naturalmente, spetterà ai magistrati valutare, se saranno chiamati a farlo”.
“Chi parla di pericolo fascista spesso giustifica la violenza”
Il generale ha poi attaccato chi, a suo avviso, strumentalizza politicamente l’accaduto: “Magari interessa a chi da anni urla al pericolo fascista, ma nel frattempo inneggia alla rivolta sociale, difende i delinquenti e giustifica la violenza nelle manifestazioni, invocando il disagio giovanile, la disuguaglianza economica o la causa palestinese”.
“Io penso al futuro degli italiani”
Vannacci ha concluso il suo intervento con un messaggio distensivo: “A me interessa lavorare per un futuro migliore per gli italiani e per i nostri figli. Canti e cori li lascio a chi ha tempo da perdere o a chi si intende di musica e vocalità”.

