Pubblicato il 23 Aprile 2025
Un’inquietante vicenda si è conclusa ieri nel Tribunale di Latina, dove un uomo di 44 anni, di origine indiana, è stato condannato a cinque anni e tre mesi di reclusione per maltrattamenti in famiglia. Il reato riguarda un periodo in cui l’uomo, in preda agli effetti dell’alcol, ha terrorizzato i suoi quattro figli, che all’epoca dei fatti avevano tra i 4 e i 10 anni, minacciandoli e costringendoli a vivere in un clima di profonda soggiogazione psicologica.
Un padre violento: minacce e soprusi psicologici
Le terribili minacce rivolte dal padre ai suoi bambini, tra cui la frase “Vi uccido uno alla volta”, sono state solo una parte delle violenze che i minori hanno subito. Il padre, che nel periodo dei fatti era spesso sotto l’effetto di alcol e sostanze psicotrope, ha creato un ambiente insopportabile per i figli, costretti a subire aggressioni verbali e fisiche, e a vivere in un contesto di paura costante.
Secondo quanto emerso dalle indagini, l’uomo ha inflitto vessazioni morali ai bambini, che apparivano terrorizzati e indeboliti psicologicamente. In alcuni casi, ha anche cacciato i bambini da casa, lasciandoli fuori per ore, aumentando così la sensazione di isolamento e impotenza che provavano.
Il processo e la condanna
Il processo ha preso il via da un altro procedimento, in cui l’imputato era già accusato di atti persecutori nei confronti dell’ex moglie. A seguito delle testimonianze e degli elementi raccolti nel corso del dibattimento, il giudice ha disposto l’invio degli atti alla Procura, dove sono emersi ulteriori comportamenti seriali dell’uomo. Il Pubblico Ministero, Martina Taglione, aveva richiesto sei anni di carcere per l’imputato, ma la sentenza finale ha fissato la pena a cinque anni e tre mesi.
Un segno di giustizia e la speranza per il futuro dei bambini
Il giudice ha anche disposto l’interdizione dai pubblici uffici per l’imputato e il risarcimento delle vittime. Le motivazioni della sentenza verranno rese note tra novanta giorni, ma la condanna rappresenta già un segno importante di giustizia per i bambini coinvolti, che ora possono finalmente sperare in un futuro libero da abusi e violenze.

