Pubblicato il 20 Luglio 2024
La procura Distrettuale della Repubblica di Catania, ha emesso decreto di fermo di indiziato nei confronti di:
· A. F. A. (classe 2003), già sottoposto agli arresti domiciliari per altra causa
· T. G. (classe 2002)
I due giovani sono entrambi gravemente indiziati, di essere stati, in concorso tra loro, gli autori dei reati di rapina a mano armata, tentato omicidio e detenzione illegale di arma da fuoco.
Le investigazioni hanno tratto origine dalla segnalazione, giunta lo scorso 2 luglio, intorno alle ore 06:14, presso la Questura di Catania, con cui si rappresentava che un uomo era giunto presso un ospedale cittadino, in quanto colpito da un colpo di arma da fuoco alla coscia sinistra.
Dopo una prima ricostruzione degli accadimenti si appurava che la vittima, uscita da casa su un’auto, veniva subito dopo bloccata da due soggetti a bordo di uno scooter e che , per la resistenza opposta all’azione predatoria, concretizzatasi nel riuscire a togliere la mascherina a colui – poi identificato nell’indagato AMANTE Fulvio Antonino – che, armato di pistola, gli strappava dal polso sinistro un orologio, marca Rolex, del valore di circa 40.000,00 euro, era stato attinto alla coscia sx, da un colpo esploso da breve distanza, riportando una ferita trapassante con prognosi di 15 giorni.
Determinante ai fini dell’emissione del fermo è stato il rinvenimento, ad opera dei Falchi della locale Squadra Mobile, dello scooter, utilizzato per la rapina e di uno smartphone, in forza di una chat, risalente alla notte del 2.7.2024, nel corso della quale si alludeva in modo esplicito ai fatti delittuosi.
I successivi controlli, hanno inoltre permesso di acquisire ulteriori indizi nei confronti dei due indagati, poi avallati, nella fase esecutiva del fermo, da quanto rinvenuto nel corso delle perquisizioni domiciliari svolte nei confronti dei due indagati, con il rinvenimento e sequestro dei capi di abbigliamento indossati dal TOSTO durante il sopralluogo preliminare dell’1 luglio e di due giubbotti anti-proiettili e di una fondina.
Entrambi gli indagati venivano tradotti, a disposizione dell’A.G. procedente, presso la Casa Circondariale di Piazza Lanza e poi sottoposti, in conformità a richiesta, alla misura della custodia cautelare in carcere, seppure senza convalida del provvedimento di fermo.

