Pubblicato il 26 Maggio 2025
Trionfo del Psuv con l’82,68% dei voti, ma affluenza ai minimi
Un risultato travolgente per il Partito Socialista Unito del Venezuela (Psuv), guidato dal presidente Nicolás Maduro, che ha ottenuto una vittoria elettorale con l’82,68% dei consensi alle elezioni legislative e regionali del 25 maggio. Tuttavia, il voto è stato segnato da una bassissima affluenza, poco sopra il 40%, un dato che riflette il clima politico teso e il crescente distacco della popolazione dal processo elettorale.
Questo successo non rappresenta una sorpresa, considerando il progressivo indebolimento delle opposizioni e lo smantellamento delle istituzioni democratiche avviato dal 2013.
Elezioni boicottate ma dominio totale del chavismo
Dopo la riconferma di Maduro alle presidenziali dello scorso luglio, in Venezuela si è assistito a una stretta repressiva ancora più dura. Il principale partito di opposizione ha invitato i cittadini a boicottare le elezioni, denunciandone la mancanza di trasparenza.
Nonostante il boicottaggio, il Psuv ha ottenuto una vittoria estesa: ha conquistato 23 dei 24 governatorati, cedendo solo nello stato di Cojedes, e si avvia a ottenere una maggioranza assoluta nell’Assemblea Nazionale, secondo quanto riferito dal Consiglio Elettorale Nazionale (CNE).
Repressione e arresti: 70 oppositori fermati
Le elezioni sono state macchiate da arresti di massa, con circa 70 persone fermate, molte delle quali esponenti dell’opposizione. Tra i nomi più noti, Juan Pablo Guanipa, collaboratore della leader Maria Corina Machado, è stato arrestato il 23 maggio con l’accusa di far parte di una rete terroristica volta a sabotare il voto.
Maduro esulta: “Il chavismo è più forte che mai”
Alla proclamazione dei risultati, Maduro ha celebrato il trionfo con toni trionfalistici, definendo la vittoria come la prova che il “chavismo è più forte e diffuso che mai”. Durante un comizio a Caracas, ha sottolineato che, nonostante sanzioni, blocchi internazionali e pressioni politiche, la rivoluzione bolivariana resiste e avanza.
Il presidente ha anche esaltato l’esito “impressionante” nello stato di Zulia (nord-ovest) e la “riconquista” di Barinas, lo stato d’origine del defunto leader Hugo Chávez.
Una vittoria che, tra repressione, astensionismo e mancanza di pluralismo, rafforza l’autoritarismo di Maduro e solleva nuovi interrogativi sul futuro della democrazia in Venezuela.

