Pubblicato il 10 Aprile 2025
Dopo settimane difficili, arrivano segnali positivi
È trascorso un mese dal ricovero di Vittorio Sgarbi al Policlinico Gemelli, a causa di una grave forma di depressione. Nelle scorse settimane, le notizie sul suo stato di salute non erano incoraggianti, soprattutto dopo le parole della figlia Evelina, che aveva parlato di una situazione “pesante” e di una solitudine profonda percepita durante una visita.
Ma ora qualcosa sembra essere cambiato: il quadro appare più rassicurante.
Lo staff smentisce: “Sgarbi non è solo”
A intervenire per chiarire la situazione è stato l’ufficio stampa di Sgarbi, che in una nota diffusa dal settimanale Oggi ha smentito le dichiarazioni più allarmanti.
“Vittorio Sgarbi non è solo”, si legge nel comunicato, che evidenzia come al suo fianco ci siano la compagna Sabrina Colle, i familiari, i collaboratori e il personale medico del Gemelli, con cui il critico d’arte ha instaurato un rapporto di totale fiducia.
Inoltre, lo staff ha ricordato che molti amici di lunga data e personalità pubbliche sono andati a trovarlo, sottolineando che
“ogni altra notizia o considerazione è frutto di sensazioni personali, come tali inaffidabili.”
Il legame con Sabrina Colle: “Un amore fuori dalle regole”
Sabrina Colle, 51 anni, è al fianco di Vittorio Sgarbi dal 1998. Ex attrice e modella, oggi è curatrice e organizzatrice di mostre. Nonostante non siano mai convolati a nozze, i due vivono un rapporto stabile e profondo, dichiaratamente “di coppia aperta”, ma solido nel tempo.
In un’intervista del 2017, Sabrina raccontava:
“Quando è morta mia madre, Vittorio ha fatto un discorso meraviglioso nella chiesa di Avezzano. È come se fossimo già sposati. Il nostro è un legame speciale, anche se lui non smette mai di sedurre.”
Sgarbi racconta la sua battaglia: “Passo molto tempo a letto”
La condizione di Sgarbi è stata raccontata in prima persona un mese fa attraverso un’intervista pubblicata su Robinson, inserto culturale di Repubblica. Il critico d’arte aveva confessato:
“Ho perso parecchi chili. Faccio fatica in tutto. Riesco a lavorare solo a tratti. Ora passo molto tempo a letto.”
Parole cariche di riflessione e malinconia, che aprono uno squarcio intimo su un uomo spesso visto solo come polemico e provocatorio:
“È un periodo di dolorosa meditazione su ciò che ho fatto e sul destino che mi aspetta. Le opere d’arte che ho studiato e i libri che ho scritto sono, in fondo, un tentativo di sopravvivenza. Qualcosa che resti oltre la vita.”

