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“Votiamo a favore, io e il mio camerata”, scoppia la bufera per le parole del consigliere FdI [VIDEO]

Pubblicato il 21 Giugno 2024

Dopo la vergognosa rissa alla Camera che ha coinvolto il grillino Donno e il leghista Iezzi, resta altissima la tensione tra la destra e la sinistra che continuano a fronteggiarsi e pizzicarsi anche nei Consigli Comunali nelle varie città. A scatenare l’ennesima bufera politica è stato Massimo Mariotti, capogruppo di Fratelli d’Italia che, al Consiglio comunale di Verona, si è espresso con queste parole durante l’assemblea di giovedì 20 giugno: “Votiamo a favore, io e il mio camerata”. Nello specifico il camerata era Leonardo Ferreri, altro consigliere di FdI. In aula non si sono sollevate particolari proteste, ma dopo che sono state diffuse le parole di Mariotti è scoppiata una vera bufera.

Le proteste di Bonelli: “Altro che fratelli d’Italia, sono fascisti d’Italia!”

Angelo Bonelli di Avs in una nota ha ironicamente detto che FdI non sta più per fratelli d’Italia, ma per fascisti d’Italia, criticando aspramente gli esponenti del governo e del partito della Meloni, a suo dire non nuovi a queste uscite. Il riferimento è probabilmente alle parole di Paolo Roccatagliata, consigliere di Fratelli d’Italia, che durante il Consiglio di Milano si professò nemico dei ciclisti, la cui morte sulle strade non gli dispiaceva più di tanto.

Non è la prima volta che Mariotti fa parlare di sé, infatti un po’ di tempo fa inviò una lettera con l’indirizzo del comune in cui, in occasione della gita al Vittoriale degli Italia di Gabriele D’Annunzio in ricordo dei legionari fiumani, invitava i partecipanti a portare labari e gagliardetti di rappresentanza e a indossare la camicia nera.

Bonelli ha poi ricordato che Mariotti, “esponente storico della destra missina veronese”, entrò in Comune nel 1990 con il Movimento sociale di Verona, passando prima ad Alleanza Nazionale e poi a Fratelli d’Italia. Bonelli ha definito vergognoso questo episodio e ha invitato Mariotti a dimettersi, parlando con preoccupazione del clima che si sta creando tra le varie forze politiche italiane.