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15enne costretta a baciare un condomino, ma il giudice lo assolve: “Non è violenza sessuale”

Pubblicato il 11 Luglio 2024

Una ragazzina di 15 anni ha accusato un condomino di averla baciata contro la sua volontà e di averla molestata sessualmente, ma il giudice lo ha assolto ritenendo che non c’erano gli estremi per una condanna.

La presunta violenza nel condominio

Come riporta l’edizione torinese di Repubblica, la 15enne aveva raccontato alla madre di essere stata fermata sulle scale da un condomino 50enne, che l’avrebbe bloccata con le mani ai fianchi contro un muro, baciandola sulla bocca e costringendola a subire atti sessuali. Poi le avrebbe proposto di andare a casa sua perché non c’era nessuno. Lei sarebbe riuscita a divincolarsi e lui avrebbe cercato di baciarla di nuovo, ma la ragazza sarebbe poi scappata. Tutto questo sarebbe successo in un non precisato giorno di settembre 2020.

La mamma non le ha creduto, anche perché la ragazza mentalmente è fragile e instabile e più volte è stata ricoverata in comunità a causa di disturbi della personalità, quindi non ha dato peso al suo racconto. Durante uno dei vari ricoveri per la sua condizione psichica, la 15enne ha poi raccontato ai medici e alla sorella la presunta violenza perpetrata dal 50enne.

La pm Valeria Sottosanti aveva chiesto una condanna di 3 anni e mezzo di carcere per l’uomo, ma il tribunale ha deciso di assolverlo poiché non ci sono telecamere nel condominio a testimoniare l’ipotetica violenza, né testimoni. Inoltre la ragazza soffre anche di manie di persecuzione e dispercezione della realtà, quindi non c’erano prove concrete per condannare il 50enne.

L’uomo, interrogato, ha categoricamente negato di aver messo le mani addosso alla ragazza. L’ex moglie lo ha descritto come un bravo padre e sicuramente ha giocato a favore dell’uomo il fatto di non aver precedenti penali e di non aver mai avuto problemi con la giustizia.