Pubblicato il 18 Gennaio, 2023
E’ successo in un istituto romano, dove uno studente di 17 anni si è tolto la vita nel 2019. Secondo i Pm, ciò che gli accadeva in aula è stato anche la causa del suo gesto, a scuola, infatti, il ragazzo veniva sempre rimproverato e preso in giro dal suo professore di matematica, il che ha fatto pensare al giovane di essere diventato il suo bersaglio. Lo studente, da come hanno raccontato alcuni compagni di classe, era un ragazzo fragile e aveva già parlato con loro della sua folle intenzione di togliersi la vita. Era un giovane fragile, stava male e lo aveva raccontato ad alcuni compagni di classe, a cui aveva addirittura annunciato il suo proposito. Inizialmente – da come riporta La Repubblica – il giudice aveva archiviato l’indagine, ma i Pm, dopo aver sentito tutti i compagni di classe del giovane, hanno chiesto il rinvio a giudizio del docente per abuso di mezzi di correzione aggravato dalla morte. Il prof di matematica quindi andrà a processo, con la prima udienza in Corte d’Assise che è stata fissata per l’aprile del 2023.
Il professore dovrà affrontare un processo
Luca raccontava ai suoi compagni di stare male e di volersi togliere la vita, ma nessuno dei suoi compagni poteva crederci che sarebbe arrivato a compiere un gesto così estremo. Sono state determinanti fortunatamente le dichiarazioni dei compagni di classe di Luca per incriminare il docente, che secondo le loro ricostruzioni. in effetti aveva preso di mira il 17enne, prendendolo in giro e questo creava malessere al ragazzo. Adesso il professore di matematica dovrà rispondere dell’accusa di abuso di mezzi di correzione aggravato dalla morte. Alla base del suicidio del 17enne, infatti, potrebbero esserci proprio il suo comportamento con l’alunno.
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