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27mila euro al mese ai medici catanesi per fare i tamponi. Stipendi d’oro o spese giustificate? Parla Giuseppe Liberti

Le tariffe vanno dai 40 ai 60 euro l’ora, l’elenco si comporrebbe di 500 nomi e ci sarebbero fatture da 840 euro per un giorno di lavoro.

Pubblicato il 27 Febbraio, 2021

Le tariffe vanno dai 40 ai 60 euro l’ora, l’elenco si comporrebbe di centinaia di nomi e ci sarebbero fatture da 840 euro per un giorno di lavoro.

Questo sarebbe il compenso che percepiscono i professionisti Covid, la squadra del super commissario Pino Liberti che, l’assessore Ruggero Razza ha nominato sin dal primo lockdown per gestire la pandemia.

Si tratta di una taske force che, comprese le Usca (dipendenti dall’Asp) composta da centinaia tra informatici, operatori e medici professionali che hanno lavorato durante l’emergenza Covid. Sono i medici addetti al tracciamento, alla vaccinazione, al monitoraggio dei pazienti Covid. 

Ieri il collega Salvo Catalano per Repubblica ha anticipato la notizia di una fattura da 27mila euro al mese.

DayCatania ha raggiunto il dottor Pino Liberti che ci ha promesso un suo intervento per il pomeriggio.

Buongiorno dr Liberti, come spiega i “supercompensi” ai medici dell’Usca?

“Sono molto amareggiato. Mi sto facendo mandare i tabulati per vedere se è vero, quanti sono che hanno percepito queste somme e in quale periodo. Hanno lavorato in emergenza e in carenza di personale. Tendo ad escludere che ci siano stati abusi ma voglio essere certo delle cose che dico”.


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