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300 comuni siciliani rischiano il dissesto entro fine anno, il governo Draghi valuta norma

L’allarme lanciato ieri (3 novembre) dall’Anci Sicilia a Roma dai 150 sindaci è stato ascoltato dal governo Draghi.

Pubblicato il 4 Novembre, 2021

L’allarme lanciato ieri (3 novembre) dall’Anci Sicilia a Roma dai 150 sindaci è stato ascoltato dal governo Draghi.

Senza un intervento diretto dello Stato, infatti, a fine anno ai 100 comuni isolani già in dissesto se ne potrebbero aggiungere altri 200 che non sarebbero in condizioni di approvare i bilanci entro il 31 dicembre.

Leoluca Orlando, presidente dell’Anci Sicilia ha dichiarato: “Il ministro Gelmini ci ha ascoltato con grande partecipazione, così come il presidente del Senato e soprattutto abbiamo avuto un incontro durato oltre due ore con la ministra Lamorgese e con tutto lo staff del ministero dell’Interno e del ministero dell’Economia. Allo studio, una norma per i comuni siciliani e che faccia capire agli italiani che i nostri comuni sono vittime della mancata attuazione dello Statuto siciliano: quella speciale autonomia che doveva servire allo sviluppo della Sicilia ha finito per emarginare i comuni siciliani rispetto agli altri comuni d’Italia”.

“La condizione di crisi finanziaria” dei comuni è diventata strutturale – spiega Orlando – una condizione inaccettabile che dipende dalla disattenzione del governo nazionale e di quello regionale”.

Immagine di repertorio

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