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Inaugurazione dell'Anfiteatro del Vittoriale

4 luglio, si inaugura l’Anfiteatro del Vittoriale: il sogno di D’Annunzio diventa realtà

L’Anfiteatro del Vittoriale, rimasto incompiuto fino a oggi per mancanza di fondi, è stato finalmente completato, con un rivestimento di marmo rosso di Verona. Sarà inaugurato sabato 4 luglio, alle 11.30,

Pubblicato il 2 Luglio, 2020

L’Anfiteatro del Vittoriale, rimasto incompiuto fino a oggi per mancanza di fondi, è stato finalmente completato, con un rivestimento di marmo rosso di Verona. Sarà inaugurato sabato 4 luglio, alle 11.30, all’interno di una giornata a ingresso gratuito al Parco.  L’Anfiteatro ora rispetta fedelmente le volontà di Gabriele D’Annunzio e rappresenta la rinascita del “bello” dopo l’emergenza di questi mesi. Si tratta di un momento importante per la cultura nazionale: grazie a Regione Lombardia, Banca La Valsabbina e al Vittoriale, l’opera di completamento, realizzata da Margaf SPA, è divenuta realtà. 

Una storia partita da lontano

Una conca marmorea sotto le stelle”: così il poeta Gabriele d’Annunzio immaginava il teatro ideale per rappresentare i propri spettacoli, naturalmente immerso nella splendida cornice del Vittoriale. Fu lo stesso D’Annunzio a scegliere il luogo, indicando un preciso punto panoramico del Parco da cui si può ammirare un panorama mozzafiato. Da quel punto, e soltanto da quello, l’occhio dello spettatore può vedere in una prospettiva armonica, l’Isola del Garda, il Monte Baldo, la penisola di Sirmione e soprattutto, la suggestiva Rocca di Manerba, già cara a Goethe, con un solo sguardo.  Il Vate curò ogni dettaglio, tanto che nel 1931 affidò l’opera all’architetto del Vittoriale, Gian Carlo Maroni, che mandò a Pompei perché progettasse la nuova realizzazione sull’esempio dell’anfiteatro romano più antico al mondo: nulla doveva essere lasciato al caso per dare vita a “un perfettissimo teatro”.

I lavori precedenti

I lavori del “ Parlaggio”, come lo volle chiamare d’Annunzio, iniziarono tra il 1934 ed il 1935 ma vennero presto interrotti: l’inizio della guerra e la morte del poeta nel 1938 fecero passare tutto in secondo piano. Nel 1952, per volontà della Fondazione, i lavori ripresero e l’8 agosto 1953 l’Anfiteatro venne solennemente inaugurato con un concerto dell’Orchestra del Teatro alla Scala diretta dal Maestro Carlo Maria Giulini, benché le gradinate e la platea fossero rimasti tristemente in cemento.

L’inaugurazione del 4 luglio

Tutto era già pronto per l’inaugurazione il 12 marzo, data del compleanno del Vatema l’emergenza Covid ha richiesto un rinvio. Si è scelto così il 4 luglio, un giorno simbolico e importante per chi conosce profondamente la storia dell’uomo d’Annunzio e del Paese. L’imminente inaugurazione segna un’altra tappa nel progetto Riconquista, il piano di restauro e riqualifica degli spazi del Vittoriale voluto dal Presidente Giordano Bruno Guerri, che riporterà la dimora del Vate interamente accessibile al pubblico entro il centenario dalla fondazione, nel 2021. Sul rinnovato palcoscenico dell’Anfiteatro, interverranno il  Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, l’Assessore Regionale all’Autonomia e Cultura Stefano Bruno Galli e il Presidente della Fondazione Il Vittoriale degli Italiani Giordano Bruno Guerri. Sarà poi il momento del  saluto musicale di esordio  del Nuovo Trio Italiano d’Archi del Vittoriale, ulteriore iniziativa, composto da Alessandro Milani (violino), Luca Ranieri (viola), Pierpaolo Toso (violoncello).

Le parole di Giordano Bruno Guerri

Chiare le parole del Presidente Giordano Bruno Guerri: “ Il Vittoriale degli Italiani conserva, e ancora di più produce, bellezza, cultura, lavoro, ricchezza. Tuttavia, ci sono imprese che nessun museo può compiere da solo. Regione Lombardia ci ha aiutato con generosa lungimiranza, consapevole che questo monumento nazionale è una gemma preziosa nel suo territorio. Adesso, superata ogni avversità, abbiamo portato a compimento il “Libro di pietre vive”, sogno inconcluso di un Poeta che aveva fatto della realizzazione dei sogni lo scopo della vita. Ne siamo fieri”.

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