Secondo i ministri di Giustizia che hanno promosso l’azione e l’Authority che li appoggia, Facebook avrebbe violato le leggi, sistematicamente, abusando del proprio potere. E non si parla di azioni secondarie, quelle denunciate in questa offensiva antitrust, quanto l’acquisizione di Instagram, social che va per la maggiore nel mondo, e la messaggeria WhatsApp, lasciando i consumatori a non poter scegliere di fatto la concorrenza.
Dopo la battaglia legale contro Google, avviata poche settimane fa, gli Stati Uniti, attraverso quaranta ministri della Giustizia di altrettanti Stati e l’Authority della concorrenza Federal Trade Commission, sono andati dritti al punto e alla lotta, che si preannuncia cruenta, contro il gigante telematico. L’azione contro il social media è bipartisan, sono coinvolti sia democratici che repubblicani.
La democrazia del mercato è troppo importante negli Usa e ciò che ha fatto Facebook, compreso il fatto di “controllare” i dati personali degli utenti, non va giù a molti. L’obiettivo è ripristinare più concorrenza e magari far dismettere al social media di Zuckenberg qualche recente acquisizione.
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