Pubblicato il 4 Novembre 2025
La scomparsa del cantautore
È morto il 2 novembre 2025 a Belo Horizonte, nello stato di Minas Gerais, Lô Borges, celebre cantautore e chitarrista brasiliano, all’età di 73 anni. Come riportato dal portale Folha de S.Paulo, l’artista era stato ricoverato nelle settimane precedenti a causa di una grave insufficienza multiorgano, probabilmente legata all’assunzione di farmaci.
In un comunicato ufficiale, la famiglia ha spiegato che Borges «ha lottato coraggiosamente per 17 giorni», prima di spegnersi nella sua città natale.
Un pilastro della musica popolare brasiliana
Nel corso di una carriera intensa, durata più di cinquant’anni e conclusasi il 22 agosto 2025 con l’uscita del suo ultimo lavoro – un album in collaborazione con Zeca Baleiro – Lô Borges ha lasciato un’eredità artistica profonda.
Il suo capolavoro rimane “Clube da Esquina”, realizzato insieme a Milton Nascimento, un disco che ha segnato una svolta nella musica popolare brasiliana, fondendo bossa nova, rock psichedelico e poesia sociale. Questo album è oggi considerato uno dei simboli più importanti della cultura musicale del Brasile.
Le origini e la nascita del “Clube da Esquina”
Nato nel 1952 a Belo Horizonte con il nome completo di Salomão Borges Filho, Lô era il sesto di undici figli. Fin da giovane mostrò un talento straordinario per la musica: iniziò a suonare con il fratello Márcio Borges, anch’egli compositore, e con un gruppo di amici musicisti formò il Clube da Esquina – “Il club all’angolo” – un collettivo che mescolava sonorità popolari brasiliane e influenze internazionali.
Nel 1972, a soli vent’anni, pubblicò insieme a Milton Nascimento l’album “Clube da Esquina”, firmando otto delle ventuno tracce del disco. Tra i brani più amati figurano “O Trem Azul” e “Paisagem de Janela”, vere e proprie pietre miliari della musica brasiliana.
“Paisagem de Janela”: la voce della protesta
Il brano “Paisagem de Janela”, scritto con Fernando Brant, divenne un simbolo della resistenza artistica contro la dittatura militare degli anni ’70. La canzone racconta la storia di un cavaliere solitario che osserva, attraverso la finestra, i luoghi simbolo della città – la chiesa, la piazza, il cimitero – senza riuscire a comunicare con gli altri: una metafora potente della cecità e della sordità del popolo oppresso.
A causa del suo significato politico, il brano fu inizialmente censurato dal regime, ma col tempo è diventato un inno alla libertà e alla consapevolezza collettiva.
L’eredità artistica e l’omaggio di Milton Nascimento
Negli anni successivi, Borges scrisse anche per altri artisti, tra cui la band Skank, per cui compose “Dois Rios”, una delle loro canzoni più famose.
Il suo amico e collaboratore Milton Nascimento, in un post su Instagram, lo ha ricordato come «uno degli artisti brasiliani più brillanti e unici di sempre», sottolineando il valore umano e musicale di un talento che ha saputo unire poesia, melodia e impegno civile.

