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Addio a Mario Vargas Llosa: il mondo piange un gigante della letteratura

Pubblicato il 14 Aprile 2025

Un lutto che colpisce la cultura mondiale

Mario Vargas Llosa, celebre scrittore peruviano e Premio Nobel per la Letteratura nel 2010, si è spento domenica 13 aprile a Lima, all’età di 89 anni. A darne l’annuncio è stato il figlio maggiore, Alvaro, attraverso un messaggio pubblicato sui social e firmato anche dai fratelli Gonzalo e Morgana:
“È con profonda tristezza che annunciamo che nostro padre è morto oggi a Lima, circondato dalla sua famiglia e in pace.”

Le condizioni di salute negli ultimi anni

Negli ultimi mesi, si erano diffuse numerose voci sul progressivo peggioramento della salute dello scrittore, che era tornato a vivere nella sua città natale. Già lo scorso ottobre, Alvaro Vargas Llosa aveva dichiarato:
“È alla vigilia dei 90 anni, un’età in cui bisogna ridurre un po’ l’intensità delle proprie attività”, pur senza entrare nei dettagli sulla salute del padre. Durante la pandemia da Covid-19, Vargas Llosa aveva affrontato un lungo ricovero ospedaliero, segno di una fragilità fisica che si era andata accentuando.

Un Nobel che ha segnato un’epoca

L’assegnazione del Premio Nobel per la Letteratura nel 2010 aveva consacrato Vargas Llosa come il primo autore di origine peruviana a ricevere il massimo riconoscimento letterario a livello mondiale. La motivazione del premio sottolineava la sua capacità di raccontare la “cartografia delle strutture del potere”, unita a una profonda riflessione sull’individuo, la resistenza e la sconfitta.

Un intellettuale completo tra letteratura e impegno civile

La carriera di Vargas Llosa è stata un connubio affascinante tra letteratura e politica, tra narrazione e impegno civile. Era convinto che il romanzo fosse il mezzo narrativo più potente per esprimere la complessità dell’esperienza umana:
“Solo il romanzo può beneficiare dell’intera esperienza umana. Testimonianza soggettiva, esprime allo stesso tempo ciò che sono stati gli uomini di un’epoca e di una società, ma anche tutti i fantasmi che l’hanno creata a partire da una realtà oggettiva.”

Un’eredità ispirata dai grandi maestri

Tra le sue influenze letterarie, Vargas Llosa amava profondamente Gustave Flaubert, considerato un maestro, e in particolare il capolavoro “Madame Bovary”, che ha influenzato in modo decisivo la sua visione del romanzo come forma d’arte totale.

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